Francesco parla in diretta ad una radio argentina, nomina il nuovo archiatra e autorizza un nuovo beato vittima nel genocidio armeno

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Nel pomeriggio si collega in diretta con la radio argentina della parrocchia di “Nuestra Señora del Carmen”, di Campo Gallo y Huachca e parla di giovani, ambiente e guerra. In mattinata nomina il suo nuovo medico personale, Fabrizio Soccorsi, e autorizza la promulgazione del “decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Flaviano Michele Melki (al secolo: Giacomo), della Fraternità di Sant’Efrem, Vescovo di Djézireh dei Siri; nato nel 1858 a Kalaat Mara (attuale Turchia) e ucciso in odio alla fede a Djézireh (attuale Turchia) il 29 agosto 1915″, come recita un comunicato vaticano.

Giornata intensa per Papa Francesco che ormai si lascia il periodo di riposo alle spalle e ricomincia – seppur in una modalità agostana, ovviamente più blanda – la sua attività ordinaria.

Nel suo secondo colloquio in diretta con la radio parrocchiale argentina, il Papa ribadisce la sua contrarietà ad ogni forma di conflitto: “C’è un solo modo per vincere una guerra: non farla”, dice. Inoltre si augura la beatificazione di Mama Antula – una consacrata argentina legata ai gesuiti -, definendola “un esempio per il popolo santiagueño”; ritorna sui giovani e parla di ambiente, esortando a “proteggere i boschi e l’acqua”.

Dura circa un’ora il collegamento in diretta di Papa Francesco con l’emittente argentina a lui cara. Per la seconda volta – lo scorso anno il primo collegamento – Bergoglio parla ai microfoni della radio parrocchiale: oltre oceano a dialogare con Francesco c’erano il parroco Joaquín Giangreco e padre Juan Ignacio Liébana.

“Dobbiamo camminare insieme – ha detto il Papa – è sempre meglio l’amicizia che la lotta, la pace che la guerra”. E ha aggiunto: “Dobbiamo fare un grande sforzo per prenderci cura gli uni degli altri, perché altrimenti saremmo una famiglia triste”. Occorre “aver cura dei bambini, dei nonni” con “quella tenerezza che Gesù ci ha insegnato” e aver “cura della casa comune”. “Camminare uniti – ha sottolineato – ci aiuta a essere solidali”.

In mattinata Bergoglio aveva nominato il suo medico personale, che sarà il prof. Fabrizio Soccorsi. 73 anni, sarà solamente il nuovo Archiatra pontificio. Funzione che, stando alla nomina resa nota oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, non coinciderà con quella di Direttore dei Servizi Sanitari, come avvenuto fino a qualche giorno fa con il suo predecessore, il prof. Patrizio Polisca.

Soccorsi non è nuovo agli ambienti vaticani. Primario emerito di Epatologia dell’Ospedale San Camillo di Roma, è Consulente della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e Perito della Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi.

Sempre in mattinata il Papa ha autorizzato il decreto di Beatificazione del Servo di Dio Flaviano Michele Melki, durante un colloquio con il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi. Il caso del vescovo Melki è singolare quantomeno per il contesto del suo martirio, avvenuto nel 1915 nel triste contesto del Genocidio perpetrato dai turchi contro gli armeni e le altre minoranze cristiane dell’allora Impero ottomano.

La questione ha provocato e provoca grandi tensioni diplomatiche tra il governo di Ankara, che adotta una linea negazionlista, e il Vaticano: la messa celebrata da papa Francesco nell’aprile scorso in San Pietro in memoria delle vittime del Genocidio provocò fortissime reazioni stizzite del governo turco.

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