A Roma l’estate si trascorre in compagnia degli oratori

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Anche se il tempo per ora non è proprio estivo, a Roma gli oratori hanno voluto ugualmente salutare l’estate con una festa a ‘CinecittàWorld’: oltre 4500 ragazzi e animatori hanno partecipato alla quarta edizione della ‘Festa degli Oratori Estivi’, promossa dall’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma ed organizzata dal Centro Oratori Romani, associazione di laici che opera da 70 anni seguendo il carisma del Servo di Dio, Arnaldo Canepa.

Quest’anno gli Oratori estivi di Roma sono impegnati a realizzare il Sussidio realizzato dal Servizio diocesano di Pastorale giovanile dal titolo ‘Pico e i Cercatori di Segni’, una fantastica avventura che guida i bambini attraverso il viaggio in paesi lontani e misteriosi dove scoprire i segni visibili della presenza di Dio nella vita dell’uomo. In effetti non si può dimenticare che la realtà degli oratori estivi a Roma, oltre un centinaio dal centro alla periferia, rappresenta un chiaro segnale della vitalità della pastorale giovanile registrando la presenza, specie in estate, di oltre 20.000 ragazzi accolti da centinaia di giovani animatori, ma anche da sacerdoti e adulti che si mettono a servizio dei più piccoli.

La storia è molto ‘avventurosa’: “Pico è il figlio di un famoso archeologo: il dottor Commodoro Flinn. Quando il padre parte per una missione, Pico va sempre con lui, lasciando a casa fratello grande un po’ pigro e perfettino, Gustavo Flinn, sorellina piccola che vorrebbe venire, ma non può, Lili Flinn, e madre Penelope Carla Rossi Flinn. Commodoro e Penelope Carla si sono conosciuti all’università, in biblioteca dove lei studiava sempre e lui capitava molto di rado, preferendo di gran lunga studiare all’aperto, possibilmente in posti misteriosi o inesplorati.

I due si erano conosciuti e lui l’aveva conquistata facendole trovare ovunque l’antico pittogramma dell’amore. Col tempo si erano innamorati e avevano messo su famiglia e quel pittogramma era ancora incorniciato a casa, sulla mensola sopra il camino. Intanto Commodoro aveva fatto carriera, i suoi studi erano conosciuti anche all’estero e spesso veniva chiamato dalle università per decodificare lingue misteriose e segni particolari emersi da scavi e studi in tutto il mondo. Le missioni di Commodoro Flinn erano spesso molto impegnative e polverose.

Penelope Carla non si fidava a mandare Pico solo con il padre e così con loro partivano sempre una coppia di vecchietti strampalati: Leonardo, che è sordo come una campana fin dalla gioventù e Camilla, che da qualche anno zoppica un bel po’ per via della sciatica. Loro fanno un po’ da cuochi, un po’ da mamma, un po’ da voce della coscienza. Hanno una scimmietta ‘Cherleader’ che è stata addestrata a sorvegliare sempre Pico. Nelle avventure per seguire il padre, Pico conosce nuovi amici: Anastasia, una ragazza appena più grande di lui, con la pelle nera come la notte e i capelli ricci al punto che non ci passa in mezzo un ago ed Elvis, nipote di un collega di Commodoro Flinn, che diventerà il suo amico del cuore e si innamorerà perdutamente di Anastasia.

Con loro forma un gruppo: ‘I Cercatori di Segni’. Pico ha anche uno smartphone superaccessoriato che ama e venera, ma che purtroppo non ha nessuna copertura di rete nei luoghi delle avventure! Quindi dovrà imparare a usare la bussola vera, a cercare sulle cartine…”.

La storia permette ai ragazzi la scoperta di quali segni meravigliosi Dio riempia le loro vite: “Scopriranno che Dio parla al loro cuore attraverso il creato, le persone che incontrano, la vicinanza sacramentale di Gesù, la comunità ecclesiale e vivranno queste scoperte con la leggerezza e l’allegria che da sempre caratterizzano lo stile oratoriano di crescere insieme. Questa attenzione educativa vuole essere in sintonia con il programma pastorale della nostra Diocesi.

In questi anni, infatti, la nostra Chiesa di Roma sta proprio verificando la qualità della nostra Iniziazione cristiana; per questo motivo abbiamo voluto che il tema dei segni e dei sacramenti accompagnasse il cammino degli Oratori Estivi. Nello stesso tempo non abbiamo voluto escludere la possibilità di considerare l’attività estiva come una grande occasione di primo annuncio e di vera mistagogia.

Oggi i ragazzi devono essere educati a cogliere i segni che li circondano, sono chiamati a lasciarsi stupire, ma anche a discernere, a distinguere i segni e nello stesso tempo a diventare loro in prima persona capaci di porre segni buoni e nuovi nei loro ambienti di vita. Rimane forte la convinzione espressa con chiarezza nel Concilio Vaticano II dove nel Decreto ‘Apostolicam Actuositatem’ si dice con chiarezza che i ragazzi sono a loro misura evangelizzatori”.

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