Oratori: con papa Francesco sulle orme di don Bosco

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Il Forum degli Oratori Italiani (FOI) chiama a raccolta i tanti animatori che popolano le parrocchie e le diocesi italiane dedicandosi con passione all’educazione umana e spirituale di bambini e ragazzi, a Torino fino al 21 giugno, nell’ambito dell’ ‘Happening degli Oratori e dei Giovani’ organizzato dalla Diocesi di Torino, con l’incontro con papa Francesco davanti alla Sacra Sindone.

Il Forum degli Oratori, sorto nel 2011, opera come tavolo di confronto fra le varie realtà oratoriane italiane in rappresentanza dei 6000 Oratori che accolgono nel corso dell’anno 2.000.000 bambini e ragazzi assistiti da 350.000 animatori.

Per l’occasione abbiamo chiesto al presidente del Forum, don Riccardo Pascolini, di spiegarci il motivo di questo happening a Torino: “La città di Torino in questo 2015 vive un anno di grazia spirituale: all’interno delle celebrazioni per il bicentenario dalla nascita di San Giovanni Bosco, il santo protettore dell’oratorio, infatti, ci viene offerta la possibilità di sostare in preghiera per l’ostensione della Sindone. All’interno di questo percorso spirituale, fortemente segnato dall’esperienza dell’ ‘Amore più grande’, tema scelta dal vescovo di Torino mons. Nosiglia, si inserisce anche l’Happening dei giovani e degli oratori: saranno proprio loro i principali protagonisti dell’ostensione della sacra sindone.

La diocesi di Torino attende numerosi giovani da tutta Italia per vivere un’esperienza intensa, sotto il segno dell’Amore più grande: l’esperienza diretta di Cristo che accarezzerà i cuori dei presenti e ci offrirà la possibilità di riscoprire le ragioni e l’entusiasmo della passione educativa in oratorio, avendo come riferimento la testimonianza dei santi educatori di questa terra, da San Giovanni Bosco al beato Piergiorgio Frassati, l’uomo delle beatitudini.

Vivere l’happening dei giovani e degli oratori significa avvicinarci all’esperienza di questi santi: continuare, ognuno, il proprio cammino, arricchito e benedetto dall’incontro con il Santo Padre, camminare e pregare insieme come comunità cristiana, sotto la luce dell’amore più grande, la testimonianza più alta dell’amore di Cristo”.

Cosa significa: ‘L’Amore lascia il segno’?
“L’Amore lascia il segno significa lasciarsi toccare da Dio. L’ostensione della Sindone, l’amore più grande, aiuterà sicuramente i ragazzi, e chi avrà la possibilità di sostare in preghiera, ad entrare profondamente in questo mistero di salvezza. E’ l’amore che sperimentiamo nella nostra storia che ci dona la forza per testimoniare la nostra fede.

Ed é ciò che, quotidianamente, accade nei nostri oratori. Tutti gli animatori che, volontariamente, si spendono per gli altri sono la testimonianza diretta, la concretizzazione più bella di questa frase. E l’esperienza del volontariato in oratorio, che è esperienza d’amore, svela qualcosa di più: una forte passione educativa, lo spendersi gratuito per gli altri.

In questo paradigma d’amore, mi piace citare il versetto del Vangelo di Matteo, capitolo 10 versetto 8, ‘gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’. La gratuità dell’amore é l’aspetto più bello del servizio nel quotidiano di ognuno di noi, anche in oratorio. Chi viene toccato da questo amore, ne resta fortemente segnato. Un amore che lascia il segno e che ti induce a ‘metterlo in circolo’ e a testimoniarlo”.

Oggi quale funzione ricoprono gli oratori all’interno della Chiesa?
“San Giovanni Paolo II, parlando ai giovani di Roma, diceva: ‘Rilanciate gli oratori, adeguandoli alle esigenze dei tempi, come ponti tra la Chiesa e la strada, con particolare attenzione per chi è emarginato’. Nel 2013 la Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato il Laboratorio dei Talenti, la nota pastorale sul valore e la missione degli oratori. Il documento sottolinea il rapporto organico tra la pastorale di oratorio e comunità cristiana.

Questo ci permette dunque di intendere l’oratorio come scelta di tutti, come espressione piena della soggettività della comunità cristiana verso le nuove generazioni, verso cui la Chiesa ha sempre avuto a cuore la maturazione umana e la crescita nella fede.

Anche attraverso questo nota la Chiesa vuole riconoscere e sottolineare il peculiare valore dell’oratorio, che ha in sé anche una valente funzione sociale, nell’accompagnamento dei giovani nella crescita umana e spirituale: ponendosi al servizio dei giovani, avvolti nella loro concretezza storica, sociale, culturale e spirituale, l’oratorio, come ponte tra la chiesa e la strada, fa sua la prossimità verso l’altro nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo”.

Torino è la città di don Bosco: perchè ancora oggi il suo insegnamento è ancora valido?
“Vivere l’happening degli oratori a Torino assume ancora più importanza alla luce del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, il santo dell’oratorio, che ha offerto totalmente la propria vita per i giovani proprio in terra piemontese.

L’esperienza di don Bosco continua ad essere illuminante per tutti gli educatori in Italia: un uomo che ha continuamente sognato, sapendo cogliere elementi che non sono solo nelle logiche razionali; quei sogni, con l’aiuto dei suoi collaboratori, sono diventati realtà. Una realtà che ancora oggi ispira tutti noi. La sua eredità è un patrimonio da custodire: l’educatore, scrive don Bosco nel ‘trattamento del sistema preventivo’ è tutto consacrato ai suoi educandi.

Capiamo bene, dunque, come il servizio in oratorio, così come inteso da don Bosco, sia qualcosa che tocca le corde più profonde dell’uomo. E’ missione e testimonianza, è scelta d’amore. ‘Ricordatevi che l’educazione é cosa di cuore. Un vero animatore non può essere tale se non è un credente, un vero e profondo innamorato di Dio’: l’insegnamento di don Bosco, in un mondo impegnato ad esaltare il successo, rimane dunque ancora valido in quanto risiede nell’amore, che, di generazione in generazione, non perde mai la sua attualità”.

Come il Foi si prepara all’incontro con il Papa?
“Il Forum Oratori Italiani si prepara con attesa trepidante all’incontro con il santo padre. E’ la prima volta, nella storia, che un pontefice incontra il mondo degli oratori. Sentiamo forte la vicinanza con papa Francesco, un pastore che, sulle orme di san Giovanni Paolo II, ha dimostrato e dimostra una particolare predilezione per le giovani generazioni.

Ancor più esprimiamo tutta la nostra gioia per questo incontro, segno tangibile della funzione che gli oratori svolgono all’interno delle parrocchie e che è, dunque, testimonianza di un servizio speso, con amore, per il bene di tutta la Chiesa.

All’interno dell’Happening il FOI vivrà a Torino l’assemblea nazionale, un momento importante per riflettere e interrogarsi, per progettare e ripartire, guidati dall’abbondante grazia che i quei giorni riempirà la città piemontese.

Non sarà facile, tuttavia, contenere l’entusiasmo per questo appuntamento e siamo certamente curiosi delle parole che il Santo Padre vorrà donarci, con la speranza, che diventi poi certezza, che questo sia il primo di numerosi altri incontri che i ragazzi dei nostri oratori avranno con papa Francesco”.

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