Il cardinale Montenegro: abbattiamo i muri dell’indefferenza

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“È giusto che altri non si approfittino di voi ma anche voi non guardateli solo come datori di lavoro”. E’ il monito-invito del card. Francesco Montenegro, presidente della Fondazione Migrantes e arcivescovo di Agrigento, ai migranti che  riempivano la Cattedrale di San Giovanni in Laterano per la Festa ei Popoli promossa dagli Scalabrininai, dall’Ufficio Migrantes e d Caritas della diocesi di Roma. “Fate che i vostri figli possano crescere con i nostri figli. La tentazione è di costruire muri ma la novità che Dio ci chiede è di abbatterli”, ha detto il porporato sottolineando che “non si può dire ‘ma io non posso far niente’.

Ognuno di noi è responsabile degli altri e dagli altri riceve qualcosa. Il senso dell’incontro di oggi è nel sentire la responsabilità di costruire un mondo migliore. Voi avete un’ala e noi l’altra. Uniamoci: ci accorgeremo che il cielo in cui volare non è così lontano e che se ci crediamo, l’amore può vincere”.  Durante la celebrazione, ricca di molti “segni” delle varie comunità presenti, si è pregato anche per i profughi che attraversano il Mediterraneo: “essi hanno lasciato le loro case e i loro cari per cercare la libertà e condizioni di vita migliori ma alcuni hanno addirittura perso la propria vita preziosa durante il viaggio.

Dio di misericordia abbi pietà di noi – è stata la preghiera – e ascoltaci, fa che tutte le nazioni possano stendere la loro mano amica per contribuire a risolvere il flusso dei profughi e ad ognuno sia garantita una vita degna”. Durante tutta la giornata nella piazza romana canti e balli delle varie nazionalità.

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