Il Papa, la santità e la preghiera per la pace in Burundi

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Giovanna Emilia De Villeneuve (1811-1854), religiosa, Fondatrice della Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione di Castres; Maria Cristina dell’Immacolata Concezione (1856-1906), religiosa, Fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato; Maria Alfonsina Danil Ghattas (1843-1927), religiosa, Fondatrice della Congregazione delle Suore del Rosario di Gerusalemme; Maria di Gesù Crocifisso (al secolo: Maria Baouardy), (1846-1878), Monaca Professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Sono queste le nuove sante che questa mattina il Papa ha canonizzato in Piazza San Pietro. Due di loro vengono dalla Terra Santa, da quella che viene chiamata Palestina storica dal mondo arabo e che oggi è in gran parte in Israle. All’epoca della vita delle sante tutto era governato dall’ Impero Ottomano e la loro fu una testimonianza di vita a fianco del mondo islamico. Nella omelia il Papa ha detto che “Anche noi, oggi, fondiamo la nostra fede nel Signore risorto sulla testimonianza degli Apostoli giunta fino a noi mediante la missione della Chiesa. La nostra fede è legata saldamente allo loro testimonianza come ad una catena ininterrotta dispiegata nel corso dei secoli non solo dai successori degli Apostoli, ma da generazioni e generazioni di cristiani. A imitazione degli Apostoli, infatti, ogni discepolo di Cristo è chiamato a diventare testimone della sua risurrezione, soprattutto in quegli ambienti umani dove più forte è l’oblio di Dio e lo smarrimento dell’uomo.”

Ed ha concluso la sua riflessione con un esame di coscienza per tutti: “come io sono testimone di Cristo risorto? Come rimango in Lui, come dimoro nel suo amore? Sono capace di “seminare” in famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella mia comunità, il seme di quella unità che Lui ci ha donato partecipandola a noi dalla vita trinitaria?” Nella prima parte della Messa il Papa aveva pronunciato la formula di canonizzazione e venerato le reliquie delle nuove sante dopo aver ascoltato la petizione del cardinale Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi.

Una preghiera particolare per il popolo del Burundi “che sta vivendo un momento delicato” perché “ il Signore aiuti tutti a fuggire la violenza e ad agire responsabilmente per il bene del Paese.” Il Papa l’ha elevata al termine della Messa di canonizzazione celebrata in Piazza San Pietro e prima della recita del Regina Coeli. Un saluto speciale a Venezia dove ieri è stato proclamato beato il sacerdote Luigi Caburlotto, parroco, educatore e fondatore delle Figlie di San Giuseppe. Rendiamo grazie a Dio per questo esemplare Pastore, che condusse un’intensa vita spirituale e apostolica, tutto dedito al bene delle anime” ha detto il Papa.

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