La profezia della pace in Centrafrica e 25 anni di relazioni diplomatiche con la Romania
E’ una violenza senza fine quella che si vive in Centrafica e stamattina il Papa ne ha parlato con i vescovi della regione in visita ad Limina. Francesco è convinto però che proprio quando “l’odio e la violenza si scatenano” i cristiani sono chiamati a “rispondere con il perdono e l’amore”.
Ai vescovi del Centrafrica chiede di avere un ruolo “profetico” nel processo di transizione istituzionale in corso e a testimoniare i “valori fondamentali della giustizia, della verità, della probità che sono alla base di ogni rinnovamento, promuovendo il dialogo e la coabitazione pacifica tra i membri delle differenti religioni ed etnie, favorendo anche la riconciliazione e la coesione sociale che è una chiave per l’avvenire”.
L’accento è posto poi sulla famiglia che va protetta da minacce come la povertà la discordia, le separazioni il Papa invita i vescovi centrafricani ad agire “con misericordia” difronte alle defaillances dei loro preti, “a lasciare la porta aperta”. Infine l’appello ad una formazione completa dei candidati al sacerdozio “affinchè siano capaci di vivere il proprio impegno al celibato, sul quale non può essere accettato alcun compromesso”.
Nella mattina il Papa ricevuto nel Palazzo Apostolico Vaticano il presidente della Romania, Klaus Werner Iohannis, che poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Nel corso dei cordiali colloqui – riferisce la Sala Stampa vaticana – svoltisi nel venticinquesimo anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Romania, avvenuto il 15 maggio 1990, si è parlato dei rapporti bilaterali, caratterizzati da una proficua collaborazione, nonché delle relazioni tra le autorità statali con le comunità cattoliche locali, e della buona convivenza tra minoranze. Nel prosieguo della conversazione sono stati affrontati temi che interessano diverse regioni del mondo”.
