Dalle Guardie Svizzere ai vescovi del Congo con una udienza ai luterani di Svezia nella mattina del Papa

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“La questione della dignità della vita umana” è per Papa Francesco “ di urgente attualità” e lo ha ripetuto ad Antje Jackelén, Arcivescovo Luterano di Uppsala, giunta in Vaticano con una Delegazione della Chiesa Evangelica-Luterana di Svezia. La dignità della vita per il Papa è “sempre da rispettare, come pure lo sono le tematiche attinenti alla famiglia, al matrimonio e alla sessualità che non possono essere taciute o ignorate per timore di mettere a repentaglio il consenso ecumenico già raggiunto”.

E ammette: “Sarebbe un peccato se in queste importanti questioni si consolidassero nuove differenze confessionali”. Di passi se ne sono fatti, fa capire il Papa, come si afferma anche nel recente documento – citato anche questo – “Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma nel 2017”. Che invita, spiega il Papa, “a compiere, con l’aiuto di Dio e la nostra collaborazione con Lui e tra di noi, ulteriori passi nel cammino dell’unità”.
In una nota della Chiesa di Svezia  si parla di “Un incontro sia formale che intimo e personale”. Antje Jackelén ha detto che “Il papa ha espresso la sua gratitudine per ciò che è stato fatto per profughi latinoamericani, soprattutto in Svezia, durante la dittatura. Ha anche sottolineato l’importanza dell’ecumenismo, sia nella storia a partire dal Concilio Vaticano II, sia in vista della comune celebrazione del centenario della Riforma nel 2017”.

Nella mattina del Papa anche le Guardie Svizzere che il 6 maggio presteranno giuramento. Per il Papa so un manifesto della Santa Sede. Una udienza per “far crescere l’amicizia” tra il Pontefice e le guardie che lo servono da sempre, da quel Sacco di Roma del 1527 in cui 147 Guardie caddero sui gradini dell’altare maggiore di San Pietro, e se ne salvarono solo in 42, che avevano scortato il Papa a Castel Sant’Angelo attraverso il Passetto. Quel sacrificio rappresenta anche l’emblema della fedeltà del Corpo della Guardia al Papa. E Papa Francesco ne è consapevole. Come è consapevole del servizio “impegnativo” delle Guardie, perché “quando ci sono compiti supplementari, possiamo sempre contare sulla Guardia Svizzera.”

Il Papa pensa anche a Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, che da giovane era stato soldato. “Secondo sant’Ignazio, Cristo Re chiede a chi vuole andare con Lui di accontentarsi dello stesso cibo, della stessa bevanda e degli stessi abiti suoi. Gli chiede di essere pronto a faticare durante il giorno e a stare sveglio di notte, perché così parteciperà alla vittoria. Allo stesso tempo, Ignazio paragona il mondo a due campi militari, uno con il vessillo di Cristo e l’altro con il vessillo di Satana. Ci sono solo questi due campi. Per il cristiano la scelta è chiara: egli segue il vessillo di Cristo.”

A fine mattinata il Papa ha ricevuto i vescovi della Repubblica del Congo dove “le ferite causate dalla grave crisi” degli anni 90, “hanno lasciato cicatrici profonde che non sono completamente chiuse”. Ma in Congo, spiega il Papa, “vedo giovani e dinamiche comunità cristiane che cercano di mettere radici nell’amore del Signore”, in cui si sta facendo un grosso investimento “sulla missione dei laici nella Chiesa e nella società”. “Vorrei salutare il loro notevole contributo al lavoro di evangelizzazione – dice Francesco -. E’ importante che la vostra pastorale aiuti i loro movimenti di spiritualità e di apostolato per riscoprire e rafforzare la loro vocazione”.

E se in alcune diocesi mancano adeguati strumenti finanziari i vescovi devono essere vigili “affinché gli aiuti economici accordati alle Chiese particolari per sostenerli nelle loro missioni specifiche, non limitino la loro libertà di pastori né interferiscano sulla liberta della Chiesa”.

Oggi è stato anche pubblicato il messaggio del Papa per i 750 anni della nascita di Dante Alighieri. “Dante è  profeta di speranza, annunciatore della possibilità del riscatto, della liberazione, del cambiamento profondo di ogni uomo e donna, di tutta l’umanità – scrive il Papa – . Egli ci invita ancora una volta a ritrovare il senso perduto o offuscato del nostro percorso umano e a sperare di rivedere l’orizzonte luminoso in cui brilla in pienezza la dignità della persona umana” e ad “attraversare le tante selve oscure ancora disseminate nella nostra terra e compiere felicemente il nostro pellegrinaggio nella storia, per giungere alla méta sognata e desiderata da ogni uomo: «l’amor che move il sole e l’altre stelle».”

La foto è di : www.acistampa.com

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