Alberico Crescitelli: una santo missionario in Cina

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Alberico Crescitelli nacque ad Altavilla, presso Avellino, il 30 giugno 1863, quinto di undici figli. Educato in una famiglia profondamente religiosa, Alberico decisi di consacrarsi al Signore, con il vivo desiderio di andare presto in missione. Nel 1880 un religioso palatino, don Domenico Torrazzo, gli suggerì di entrare nel Pontificio Seminario Romano dei Santi Pietro e Paolo che nelle ‘missioni estere’ aveva la sua ragion d’essere. Alberico vi entrò in quello stesso anno e sette anni più tardi fu ordinato sacerdote. Nel 1888, il 6 aprile, partì per la missione cattolica di Hanzong nello Shaanxi, in Cina.

Nel 1900 fu destinato a Ningqiang, un distretto dove imperversava la fame, provocata da una lunga siccità. La missione era difficile a causa della forte ostilità di alcuni signori del luogo contro i cattolici tanto grande da ostacolare con la forza la conversione.

Nello stesso anno a Pechino la Corte emanava un decreto che ordinava l’espulsione di tutti i missionari. Una setta di fanatici e di integralisti, i cosiddetti ‘Boxers’, colse l’occasione per scatenare una forte persecuzione contro tutti i cristiani. I nemici di padre Alberico non aspettavano altro.

Il 20 luglio di quello stesso anno, dopo averlo arrestato, lo denudarono, lo picchiarono ed, infine, lo decapitarono sulla riva del fiume Sialing. Il suo corpo, inoltre, fatto a pezzi fu gettato nel torrente. Nel 1951 papa Pio XII lo proclamò beato e nel 2000 Giovanni Paolo II lo iscrisse nell’albo dei santi.

L’aspetto più importante della sua testimonianza da cogliere è dato dal fatto che dalle lettere, inviate ad amici e parenti, si nota una profonda spiritualità, incentrata su una fiducia illimitata in Dio e tesa a ricercare e compiere la sua volontà fino al martirio, come risposta al suo immenso amore.

Infatti, alla madre, preoccupata dei pericoli che ogni giorno correva, scrisse: “E’ volontà di Dio che io stia qui. E voi sapete che solo si sta bene quando si sta dove Dio ci vuole. Egli non ci abbandona, Egli ci dà la pace in questa vita ed il premio nell’altra”.

Alberico è, pertanto, una stupenda figura di servo ‘in- utile’ di cui ci parla il Vangelo.

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