Expò, la Chiesa e i nuovi stili di vita

Condividi su...

Il 1^maggio papa Francesco interviene con un collegamento in diretta reso possibile dalla collaborazione tra la Rai e il Ctv, Centro televisivo vaticano, all’inaugurazione dell’Expo di Milano, che ha per tema: ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’. In questa Expò sia la Santa Sede che la Caritas Internationalis proporranno un ampio palinsesto culturale lungo tutto il semestre espositivo incentrato sulle molteplici dimensioni, culturali, spirituali, sociali, ed economiche che il cibo assume; ed anche la Chiesa ambrosiana offre interventi e riflessioni per interrogare e arricchire la vita quotidiana e i percorsi di fede.Infatti papa Francesco per l’evento ‘Le Idee di Expo 2015 – Verso la Carta di Milano’, svoltosi a febbraio nella città ospitante, aveva inviato un videomessaggio in cui affermava di andare alle priorità del problema: “La terra ci è stata affidata perché possa essere per noi madre, capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere. Una volta, ho sentito una cosa bella: la Terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la custodiamo e la facciamo andare avanti e riportarla a loro.

La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi. L’atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda tutti… Scegliere a partire dalla priorità: la dignità della persona; essere uomini e donne testimoni di carità; non aver paura di custodire la terra che è madre di tutti”.

Quindi l’Expò può essere l’occasione opportuna per scegliere nuovi stili di vita, come sottolinea la Rete Interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita, che raggruppa in rete circa 70 diocesi nata nel 2007 da alcuni organismi diocesani, che decidono di unire conoscenze ed esperienze per promuovere un movimento del popolo di Dio sui Nuovi Stili di Vita nella chiesa e nella società. Il coordinatore nazionale della Rete, padre Adriano Sella, per molti anni missionario in Amazzonia, ci ha illustrato in cosa consistono i nuovi stili di vita:

“Nuovi stili di vita significano che non possiamo continuare con questo stile di vita, perché sta creando molti problemi, non solo all’ambiente, ma anche a noi stessi in quanto abbiamo una povertà relazionale sempre più forte. La gente soffre la solitudine! Poi c’è un’economia non più a nostro servizio. Dobbiamo imparare che possiamo ogni giorno mettere in atto scelte nuove, cambiando i nostri stili di vita. Un cambiamento che significa lavorare nel nostro quotidiano e nel quotidiano possiamo incidere sulla vita personale e sulla vita comunitaria fino a cambiare le istituzioni”.

Come incidere sull’economia?
“Bisogna cambiare l’economia, perché questa è un’economia che non ci fa bene. Anni fa c’era uno slogan che diceva: ‘Quando l’economia uccide bisogna cambiarla’ ed occorre costruire un’economia di giustizia ed etica, che sia a servizio delle persone. Cosa significa? Significa che è un’economia che mette al centro la persona e ci faccia vivere una vita non legata al superfluo. Quest’economia attuale incentiva il superfluo ed i bisogni indotti. La gente è in continua corsa per comprare il superfluo. Dobbiamo avere un’economia che ci aiuti a recuperare la dignità della persona. Noi possiamo incidere nel momento in cui andiamo a fare la spesa, che non è più un’operazione fisiologica ma è diventata etica. Quando compriamo dobbiamo chiederci da dove arrivano i prodotti e quale è la filiera. Sono informazioni importanti per scegliere la filiera di un’economia di giustizia”.

Come si pone la Chiesa sui nuovi stili di vita?
“A livello di documenti ecclesiali e di Dottrina Sociale la Chiesa ci invita a cambiare stili di vita. Gli ultimi due Papi hanno fatto nelle loro encicliche appelli forti. L’enciclica ‘Caritas in Veritate’ parla in maniera molto chiara del cambiamento dello stile di vita ed addirittura usa l’espressione della necessità di un cambiamento di mentalità per adottare nuovi stili di vita. Il problema è far vivere questi documenti e farli diventare prassi. Ecco la proposta del nuovo stile di vita, che non si ferma solamente a belle affermazioni, ma occorre arrivare alla prassi, cioè al cambiamento di vita”.

L’approccio ai cosiddetti nuovi stili di vita può essere diverso tra il credente e il non credente?
“Ricordando che lo Spirito di Dio soffia dove vuole e come vuole, l’approccio del credente ai nuovi stili di vita deve essere per forza differente. Penso ad esempio al rapporto con l’ambiente che è un grande dono di Dio; proprio la dimensione del dono va recuperata, perché è andata smarrita in questi anni dominati dalla cultura capitalista e neoliberista.

Sono stato per molti anni missionario in Amazzonia, dove i latifondisti non solo hanno cacciato via milioni di persone lasciandole senza terra, ma hanno allontanato Dio nel momento stesso in cui hanno dimenticato che la terra è dono di tutti, nessuno escluso. Recuperare la spiritualità dell’amore genera un cambiamento che viene dal cuore e che diventerà il vero motore dei nuovi stili di vita. Ossia, il primato della fede sull’etica, perché l’etica, seppure molto importante, non è capace di generare da sola un cambiamento autentico e profondo”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50