Vescovi del Kenya e suore statunitensi nella mattina del Papa

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Una preghiera speciale per un paese sconvolto dalla violenza, una violenza che va denunciata, “in particolare quella commessa in nome di Dio”. Il Papa lo ha detto ai vescovo del Kenya che in questi giorni sono in Vaticano in visita d limina.

Il Papa ha parlato a lungo del lavoro nel dialogo ecumenico per promuovere pace e giustizia in Kenya “attraverso il dialogo, la fraternità e l’amicizia” e così offrire una “denuncia” unanime e coraggiosa “di ogni forma di violenza, in particolare quella commessa in nome di Dio”. A proposito degli attacchi degli estremisti islamici di al Shabaab, il Papa prega “per tutti coloro che sono stati uccisi da atti di terrore o di ostilità etniche o tribali” in Kenya e in altre aree del continente africano, in particolare per tutti gli uomini e le donne uccisi al College universitario di Garissa, nel Venerdì Santo “possano le loro anime riposare in pace”, possano coloro che hanno commesso “tale brutalità” prenderne coscienza e “cercare misericordia”.

Nella mattinata del Papa anche l’incontro con la Leadership Conference of Women Religious, che raggruppa diversi istituti di suore americane, in tutto circa 60mila religiose.

“A conclusione di questo processo, la Congregazione è fiduciosa che la LCWR abbia chiarito la sua missione a sostegno dei suoi Istituti membri favorendo una visione della vita religiosa che è centrata sulla persona di Gesù Cristo ed è radicata nella Tradizione della Chiesa. E ‘questa visione che rende religiosi e religiose testimoni radicali del Vangelo, e, quindi, è essenziale per il fiorire della vita religiosa nella Chiesa”. Questo è scritto nel comunicato a margine dell’incontro che si è tenuto oggi in Vaticano, c’è l’auspicio che sia definitivamente ricomposta tutta la vicenda, partita da alcune eccezioni su posizioni delle religiose ritenute non in linea con la dottrina ecclesiale.

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