Gli armeni nel cuore del Papa

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Domenica prossima Francesco  dichiarerà dottore della Chiesa San Gregorio di Narek e questa decisione “inaspettata” è stata salutata con gratitudine dal Cathlicos armeno, Nerses Bedros XIX ricevuto oggi in udienza dal Papa. “Ve ne siamo immensamente riconoscenti”, ha detto il Catholicos. Gregorio di Narek, vissuto mille anni fa, è “il Santo armeno più amato e più letto”.

Il Papa nel suo discorso ha detto che solo con “gesti  concreti di riconciliazione e di pace” sarà possibile avere una “lettura” condivisa del massacro del popolo armeno avvenuto 100 anni fa. Il “Grande Male” è lo scarno il nome attribuito a un dolore devastante. Domenica prossima, ha detto,

“invocheremo la Divina Misericordia perché ci aiuti tutti, nell’amore per la verità e la giustizia, a risanare ogni ferita e ad affrettare gesti concreti di riconciliazione e di pace tra le Nazioni che ancora non riescono a giungere ad un ragionevole consenso sulla lettura di tali tristi vicende”

Poi lo sguardo è andato ai massacri di oggi :“Penso con tristezza in particolare a quelle zone, come quella di Aleppo – il vescovo mi ha detto ‘la città martire’ – che cento anni fa furono approdo sicuro per i pochi sopravvissuti. Tali regioni, in questo ultimo periodo, hanno visto messa in pericolo la permanenza dei cristiani e non solo armeni”.

Papa Francesco ha ricordato i martiri di 100 anni: “Le pagine sofferte della storia del vostro popolo continuano, in certo senso, la passione di Gesù, ma in ciascuna di esse – sottolinea il Papa – è posto il germoglio della sua Resurrezione”.

Nella mattina il Papa ha ricevuto anche il presidente della Slovacchia Andrej Kiska: “Durante i cordiali colloqui, svoltisi nella ricorrenza del 25.mo anniversario della ripresa delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l’allora Repubblica Federativa Ceca e Slovacca, avvenuta il 19 aprile 1990 e seguita dal viaggio di San Giovanni Paolo II nel Paese, è stato espresso “vivo compiacimento per i buoni rapporti bilaterali, suggellati dagli Accordi in vigore e dal dialogo proficuo tra la Chiesa e le Autorità civili”. Nel prosieguo della conversazione, informa una nota della Sala Stampa Vaticana, “ci si è soffermati sull’attuale contesto internazionale, con particolare attenzione alle sfide che interessano alcune aree del mondo, specialmente il Medio Oriente, e all’importanza della tutela della dignità della persona umana”.

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