Colletta del Venerdì Santo: la Chiesa pensa alla Terra Santa

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“Il piccolo gregge dei Cristiani, sparso per tutto il Medio Oriente è chiamato a promuovere il dialogo, a costruire ponti, secondo lo spirito delle Beatitudini, a proclamare il vangelo della pace”: così ha scritto papa Francesco nella lettera ai Cristiani del Medio Oriente, affidando loro un compito fondamentale nella diffusione del messaggio cristiano.

E per sovvenire alle necessità dei cristiani del Medio Oriente, in particolar modo a coloro che abitano nella Terra Santa, la Chiesa ogni anno promuove la Colletta del Venerdì Santo: in ogni parrocchia del mondo, tutte le offerte raccolte in quel giorno sono destinate ai bisogni della Terra Santa, dalla pastorale al mantenimento dei luoghi Santi, passando per progetti per lo sviluppo e il sostentamento dei cristiani locali.

Una tradizione iniziata tra il XV e XVI secolo. La Custodia di Terra Santa da secoli si impegna nella conservazione e nella rivitalizzazione dei luoghi santi del cristianesimo nella Terra di Gesù e in altri paesi del Medio Oriente. Tra i vari obiettivi della missione francescana, si ricordano il sostegno e lo sviluppo della minoranza cristiana, la conservazione e valorizzazione di aree archeologiche e santuari, l’intervento nei casi di emergenza, la liturgia nei luoghi di culto, le attività educative e formative attraverso una rete di scuole primarie e secondarie e l’assistenza ai pellegrini.

In occasione di questa giornata particolare del Venerdì Santo, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, card. Leonardo Sandri, ha inviato una lettera ai Vescovi di tutto il mondo affinché sostengano la Terra Santa: “Come indicato dai Sommi Pontefici, la Chiesa Cattolica, riunita nel Venerdì Santo per la memoria della dolorosa Passione di Cristo, esprime con la preghiera e con la Collecta il proprio sostegno alle comunità dei fedeli e ai luoghi della Terra Santa, specialmente nell’attuale momento drammatico in cui versa l’intera regione del Medio Oriente…

Attualmente sono milioni gli sfollati che fuggono dalla Siria e dall’Iraq, dove il grido delle armi non tace e la via del dialogo e della concordia pare completamente smarrita, mentre sembra prevalere l’odio insensato di chi uccide e la disperazione disarmante di chi ha perso tutto ed è stato sradicato dalla terra dei propri padri…

La Collecta pro Terra Sancta, quest’anno è più che mai occasione preziosa per essere pellegrini nella fede sull’esempio del Santo Padre, che nel maggio scorso ha visitato questo lembo di Terra caro ai Cristiani, agli Ebrei e ai Musulmani e promuovere il dialogo attraverso la concordia, la preghiera e la condivisione tra tutti i fratelli in Cristo”.

Però lo sguardo è rivolto alla Pasqua come è scritto nel messaggio dei Patriarchi delle Chiese di Gerusalemme, che hanno preso spunto dalla prima lettera di Pietro, affermando che la speranza sgorga dalla Resurrezione: “Il messaggio di Pasqua plasma l’identità stessa della Città Santa da molti secoli. E’ qui che si trova la Tomba Vuota, il luogo della sovranità di Dio sulla morte e i poteri delle tenebre, manifestata nella resurrezione di Gesù.

In conseguenza di questo fatto, il luogo della Resurrezione non è semplicemente un oggetto di curiosità archeologica ma costituisce il cuore vivente della fede cristiana. E’ qui che la grazia di Dio si è manifestata numerose volte nel corso dei secoli e per questa semplice ragione merita il più grande rispetto…

Nel nome di Nostro Signore Gesù Cristo, noi supplichiamo queste popolazioni di non cadere nella disperazione. L’esistenza stessa della città di Gerusalemme è un segno paradossale della speranza che il regno di pace, d’amore e di giustizia di Dio, prevarrà. Purtroppo, tutt’intorno, ci sono segni di tenebra che rendono difficile vivere in questi tempi, ma le ore più buie della notte sono proprio quelle che precedono di poco l’alba”.

Per dare speranza ai cristiani del Medio Oriente la Conferenza dei Vescovi svizzeri, ha inviato ai propri fedeli una lettera: “Con la colletta della Settimana Santa, sostenuta da molti anni dall’Associazione svizzera di Terra Santa e dalla Custodia francescana, ci mostriamo solidali e profondamente uniti ai fratelli e alle sorelle dei Paesi in cui è nato il Cristianesimo.

Anche quest’anno ci rivolgiamo ai cattolici in Svizzera affinché si mostrino generosi nei confronti dei cristiani del Medio Oriente. Con offerte e preghiere diamo sostegno alle chiese locali e alle loro istituzioni nelle attività sociali, pastorali e di catechesi”.

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