Sindone: i confessori potranno assolvere dall’aborto

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Durante l’Ostensione della Sacra Sindone, i sacerdoti che confesseranno i fedeli nel territorio dell’Arcidiocesi di Torino, potranno rimettere la scomunica non dichiarata relativa all’aborto procurato, senza l’onere del ricorso, a favore specialmente di quanti programmano il proprio pellegrinaggio alla Santa Sindone.

Lo ha deciso l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che ha firmato un decreto «al fine di mostrare concretamente la misericordia del Padre nei confronti di chi è pentito di un delitto commesso, senza peraltro sminuire il vigore della legge che impone l’obbligo del ricorso a chi è stato assolto perché gli era gravoso rimanere in stato di peccato grave».

Dal 19 aprile al 24 giugno, quando la Sacra Sindone verrà esposta alla venerazione dei fedeli in duomo a Torino, la Chiesa torinese vivrà «un tempo di grazia che può tradursi in atteggiamenti di conversione». Il decreto firmato da monsignor Nosiglia permette a tutti i sacerdoti, sia diocesani o extradiocesani sia membri di istituti di vita consacrata o di società di vita apostolica che siano regolarmente abilitati a ricevere le confessioni dei fedeli nel territorio dell’Arcidiocesi di Torino, di assolvere il peccato dell’aborto con la remissione della scomunica “latae sententiae”.

«Nell’uso di tale facoltà i sacerdoti delegati, ricordando che essi svolgono “un compito ad un tempo di giudice e di medico” e che sono “ministri contemporaneamente della divina giustizia e misericordia, così da dover provvedere all’onore divino e alla salvezza delle anime” – dice monsignor Nosiglia – sappiano anzitutto consolare chi è angosciato ricordando che, qualunque cosa il cuore rimproveri, Dio è più grande del cuore dell’uomo e conosce ogni cosa e, dopo aver istruito i penitenti circa la gravità di questo peccato, verifichino attentamente se sono realmente incorsi nella censura e, nel caso, impongano penitenze sacramentali tali da favorire il più possibile una stabile conversione».

Nel decreto l’arcivescovo fornisce anche alcune indicazioni pratiche. «A titolo di esempio, come penitenza sacramentale, suggerisco anzitutto di implorare l’indispensabile aiuto di Dio con qualche impegno di preghiera, quale potrebbe essere la partecipazione alla Messa- oltre che festiva- anche in un giorno feriale per un periodo di tempo da determinarsi volta per volta, secondo le concrete possibilità del penitente. Inoltre propongo di sostenere un Centro di accoglienza alla vita oppure opere che mirano al bene dei piccoli, senza escludere all’occorrenza di offrire -a quanti fossero intenzionati a ricorrere all’aborto- sia il consiglio retto per affrontare una maternità non desiderata sia anche, quando possibile, l’aiuto materiale. Con questo non si intende escludere che la soddisfazione possa limitarsi alla preghiera, ma piuttosto sottolineare che l’indirizzo della Chiesa è per una penitenza più direttamente correttiva del disordine compiuto e quindi costruttiva del bene corrispondente».

Il tema della prossima ostensione è “L’amore più grande”. Per visitare la Sacra Sindone occorre prenotare gratuitamente l’accesso al percorso di avvicinamento al duomo sul sito www.sindone.org. Malati e disabili possono seguire una procedura che permetterà un accesso più immediato al cospetto del Sacro Telo.

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