L’Italia non legge più

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Purtroppo è ‘giallognola’ la fotografia scattata dall’Istat sull’Italia che ‘legge’, con una percentuale, che scende dal 43% al 41,4%, dei lettori di libri per motivi non strettamente scolastici o professionali. Nel 2014, si legge nella nota dell’Istituto di Statistica, “oltre 23.750.000 persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista. La flessione ha interessato in modo particolare i più giovani. La quota di lettori è, infatti, diminuita dal 49,3% del 2013 al 44,6% del 2014 per i ragazzi tra i 6 ed i 10 anni, dal 57,2% al 53,5% per quelli tra gli 11 ed i 14 anni e dal 49,8% al 45,6% per giovani tra i 20 ed i 24 anni”.

Nella specifica di genere si evidenzia come siano le donne, il 48%, ad aver letto almeno un libro nel corso dell’anno contro appena 34,5% dei maschi. A leggere in media almeno un libro al mese sono soprattutto le persone tra i 55 e i 74 anni. La quota di ‘lettori forti’ tra i giovani di 20-24 anni resta inferiore alla media nazionale (10,6% contro 14,3%), ma risulta in flessione rispetto al 2013 (11,8%).

Sono ‘lettori deboli’ e dichiarano di aver letto da uno a tre libri al massimo in un anno quasi la metà dei lettori maschi (il 47,9%) e delle persone con età tra 11 e 14 anni (51%), con al più la licenza media (52%), in cerca di nuova occupazione (52,2%), e residenti nel Sud (57%). A leggere di più i ragazzi, tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori (il 66,9%). Nel 2014 i lettori di libri sono diminuiti rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza negativa avviata nel 2010.

Dopo il lento ma progressivo aumento della quota di lettori registrato a partire dal 2000, che ha raggiunto il picco massimo nel 2010 (46,8% di lettori fra la popolazione di sei anni e più) negli ultimi anni si è manifestata un’inversione di tendenza: la flessione ha interessato in modo particolare i più giovani. La quota di lettori è, infatti, diminuita dal 49,3% del 2013 al 44,6% del 2014 per i ragazzi tra i 6 ed i 10 anni, dal 57,2% al 53,5% per quelli tra gli 11 ed i 14 anni e dal 49,8% al 45,6% per giovani tra i 20 ed i 24 anni.

A livello territoriale, la lettura risulta più diffusa al Nord, dove dichiara di aver letto almeno un libro il 48,5% delle persone residenti. Nel Sud e nelle Isole, la quota di lettori scende, rispettivamente, al 29,4% e al 31,1%. La lettura risulta molto più diffusa nei comuni centro dell’area metropolitana, dove oltre la metà degli abitanti (il 50,8%) si dichiara lettori, mentre nei comuni con meno di 2.000 abitanti la quota scende al 37,2% (anche se in leggero aumento rispetto al 36% del 2013). Inoltre quasi una famiglia su dieci (il 9,8%, pari a circa 2,5 milioni di famiglie) dichiara di non avere alcun libro in casa.

Anche nei casi in cui è presente una libreria domestica, il numero di libri disponibili è molto contenuto: il 28,9% delle famiglie possiede non più di 25 libri e il 63,5% ha una libreria con al massimo 100 titoli che, calcolando un ingombro medio di 30/40 libri per metro lineare, occupano indicativamente non più di tre ripiani di uno scaffale. Le famiglie maggiormente sprovviste di libri sono quelle della Basilicata (il 19,1% non possiede nemmeno un libro), della Sicilia (18,1%) e della Puglia (17,9%).

Le famiglie con le librerie domestiche più ricche di volumi (oltre 100) si trovano soprattutto nel Nord-est e al Centro del Paese (rispettivamente 32% e 30,1% di quelle residenti). Friuli-Venezia Giulia (38%), Emilia Romagna (34,2%) e Sardegna (33,6%) sono le regioni con la più alta percentuale di famiglie con più di 100 libri in casa. Tra i fattori che ostacolano maggiormente la lettura e la capacità di sviluppo del settore editoriale in Italia, quasi la metà degli editori (49,9% dei rispondenti) indica la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura. Il secondo elemento di criticità individuato è il livello culturale della popolazione italiana considerato generalmente modesto dal 39,8% dei rispondenti.

Infine nel 2014, quasi 5 milioni di persone hanno letto o scaricato libri online o e-book (15,6% delle persone di 6 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi e 8,7% della popolazione di 6 anni e più). Se nel complesso, in Italia, la pratica della lettura è ancora molto modesta e in molte case i libri sono del tutto assenti, negli ultimi anni si sta lentamente diffondendo il consumo di prodotti editoriali digitali.

Tra la lettura di volumi cartacei e quella di e-book appare esserci comunque una relazione diretta: la percentuale di persone che negli ultimi 3 mesi hanno letto o scaricato libri online o e-book aumenta in proporzione al numero di libri presenti in casa, e tocca il valore massimo (pari al 24,6%) proprio tra le persone che dispongono già di una biblioteca domestica di oltre 200 volumi.

Non è però da trascurare che il 6,6% di quanti non hanno libri in casa ma hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi, ha letto o scaricato libri online o e-book (era il 5,2% nel 2013). La diffusione dei libri online e degli e-book potrebbe, dunque, rappresentare un nuovo canale di accesso alla lettura per le famiglie che non hanno grande familiarità con librerie e libri cartacei.

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