Il Papa: lasciamoci contagiare dal bene con i Sacramenti

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“Lasciamoci contagiare dal bene e contagiamo il bene!” Papa Francesco ha salutato così migliaia di fedeli che in piazza San Pietro hanno pregato con lui l’Angelus di mezzogiorno. Commentando il Vangelo domenicale il Papa ha ripreso i temi della omelia per i neo cardinali nella messa celebrata in Basilica. “L’episodio della guarigione del lebbroso – ha detto- si svolge in tre brevi passaggi: l’invocazione del malato, la risposta di Gesù, le conseguenze della guarigione prodigiosa.”

Gesù prova compassione per la preghiera del malato, “la misericordia di Dio supera ogni barriera e la mano di Gesù tocca il lebbroso. Egli non si pone a distanza di sicurezza e non agisce per delega, ma si espone direttamente al contagio del nostro male; e così proprio il nostro male diventa il luogo del contatto” e questo avviene in ogni Sacramento specialmente in quello della Riconciliazione.

“Dio non viene a “tenere una lezione” sul dolore; non viene neanche ad eliminare dal mondo la sofferenza e la morte; viene piuttosto a prendere su di sé il peso della nostra condizione umana, a portarla fino in fondo, per liberarci in modo radicale e definitivo.” Pr essere imitatori di Cristo davanti ad un povero o ad un malato “non dobbiamo avere paura di guardarlo negli occhi e di avvicinarci con tenerezza e compassione, e di toccarlo e di abbracciarlo.”

E il Papa ha aggiunto : “un gesto di tenerezza, un gesto di compassione… Ma io vi domando: voi, quando aiutate gli altri, li guardate negli occhi? Li accogliete senza paura di toccarli? Li accogliete con tenerezza? Pensate a questo: come aiutate? A distanza o con tenerezza, con vicinanza? Se il male è contagioso, lo è anche il bene. Pertanto, bisogna che abbondi in noi, sempre più, il bene. Lasciamoci contagiare dal bene e contagiamo il bene!”

Dopo la preghiera il Papa ha salutato i paesi che celebrano il capodanno secondo l’ anno lunare “ Tali festività offrono loro la felice occasione di riscoprire e di vivere in modo intenso la fraternità, che è vincolo prezioso della vita familiare e basamento della vita sociale. Questo ritorno annuale alle radici della persona e della famiglia possa aiutare quei Popoli a costruire una società in cui si tessono relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità.” Poi il saluto è andato ai fedeli che sono venuti a festeggiare i nuovi cardianali e altri gurppi di pellegrini di diverse parti del mondo.

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