Concistoro. Due Sante Palestinesi per la Chiesa

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Una la chiamavano “La petite arabe,” e si è dedicata a far conoscere lo Spirito Santo in un secolo in cui si è parlato del demonio come non mai. L’altra ha invece visto diverse volte la Vergine Maria, da cui ha avuto il compito di fondare una Congregazione dedicata al Rosario per farlo conoscere in tutto il mondo. Ma Maria di Gesù Crocifisso e Marie-Alphonsine Dainl Ghattas non sono solo due grandi figure del XIX secolo. Sono le due prime sante palestinesi della storia. I cardinali riuniti in concistoro non hanno solo accolto venti nuovi membri. Hanno votato per la loro canonizzazione, insieme a quella di Jean-Emilie de Villeneuve, che ha fondato la Congregazione delle Sorelle dell’Immacolata Concezion di Castres.

C’è anche Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme, al concistoro. Le due santi palestinese rappresentano non solo un pezzo di storia che si compie, ma anche un monito al mondo. Perché tutte e due hanno mostrato la forza della fede in una terra che già allora era difficile. E perché entrambe hanno vissuto in simbiosi con Maria.

Maria del Gesù Crocifisso si chiamava Mariam, e nacque in Galilea nel 1846. La famiglia era cristiana. I genitori che non riuscivano ad avere figli fecero un pellegrinaggio a Betlemme per chiedere alla Vergine la grazia di una bambina. “Se nascerà, la chiameremo Maria, e offriremo a Dio una quantità di cera pari al peso che avrà all’età di tre anni,” dissero. E così fu.

La sua è la storia di una mistica che a cinque anni, quando le muoiono tra le mani gli uccellini che ha deciso di lavare, sente una voce nel suo cuore: “Tutto passa così. Se vuoi darmi il tuo cuore io sarò con te.”

Un invito cui “la petite arabe” resta fedele per sempre. Rifiuta un matrimonio combinato contro il parere di tutti, e cerca aiuto in una famiglia turca, che però poi le chiede di convertirsi all’Islam. Lei rifiuta. La colpiscono con una scimitarra in gola e la lasciano in un luogo solitario, dandola per morta. Ed è lì che una donna vestita di azzurra la soccorre, l’aiuta, la cura. “E’ la Madonna,” è convinta Miriam.

Che vive mille avventure, e giunge in Francia a 19 anni, dove prende l’abito delle Figlie di San Giuseppe. Ma deve andare via, perché le consorelle non vedono di buon occhio estasi, visioni, levitazione e stigmate, e viene accolta nel Carmelo di Pau. Nel 1870 viene inviata in India a fondare un nuovo Carmelo, e lì trova di nuovo un ambiente difficile, soprattutto per le sue visioni e per le continue insidie del demonio. Torna a Pau, e poi, nel 1875, a Betlemme, per fondare un nuovo Carmelo. Lì si rimbocca le maniche e – come dice lei stessa – si immerge nella calce e nella sabbia per accelerare i lavori di costruzione, dall’altro raccoglie le indicazioni che Gesù le mostra in visione e sulla base di queste indicazioni disegna il monastero stesso: una bella costruzione circolare, funzionale e di ottimo gusto, ben inserita nel paesaggio palestinese.

È in quegli anni che capisce che il suo Carisma è quello di far conoscere lo Spirito Santo, e scrive al Papa Pio IX per chiedere una più profonda devozione allo Spirito Santo. Muore a 33 anni, nella terra dove i genitori l’avevano chiesta in grazia.

In quelli stessi anni, in Terrasanta opera Maria Alfonsina Danil Ghattas. Nata nel 1843 a Gerusalemme, insegnante di religione, riunisce prima le sue allieve in una Confraternita dell’Immacolata Concezione, poi si offre come assistente di una associazione di mamme cristiane: sono due associazioni che ancora esistono a Gerusalemme.

Nel suo diario – che don Joseph Tannus, suo direttore spirituale, le aveva chiesto di scrivere – si scoprono i suoi doni specialissimi, la profonda vita spirituale, e, soprattutto, il suo rapporto con la Vergine Maria.

La quale appare a suor Alfonsina la prima volta il 6 gennaio 1874, festa dell’Epifania, mentre recita il rosario all’oratorio delle suore. La Vergine si presenta in piedi, in una nube luminosa, con le mani aperte. Sul petto una croce, da cui pende un rosario aperto a cerchio, che le tocca le mani aperte e scende fin quasi ai piedi. Il capo della Vergine è attorniato da quindici stelle; sotto i suoi piedi due nubi, su ciascuna delle quali brillano due serie di sette stelle.

La seconda visione avviene il 31 maggio, e in quell’occasione Marie Alphonsine capisce che deve fondare una Congregazione dedicata a diffondere il Santo Rosario, e ne diventa sempre più cosciente grazie ad una serie di visioni nell’anno successivo.

Nel giorno del rosario dell’anno 1877, dopo la comunione, suor Maria Alfonsina ha una nuova visione. Si legge nel suo diario: “Ho visto un convento disposto a forma di cerchio come una corona. Nostra Signora del Rosario era ritta sulla terrazza, al di sopra dell’entrata. Nel perimetro del convento si aprivano quindici finestre e ogni vano di essa inquadrava una suora del Rosario. Ogni suora recava scritto al di sopra del capo il suo nome e il nome del mistero [del rosario] che le era stato dato in sorte. Si aveva così: Maria dell’Annunciazione, Maria della Visitazione, Maria della Natività, ecc. Quanto a me, mi vidi alla decima finestra, sotto il nome di Maria della Croce” .

Non era un percorso semplice, quello che aveva portato alla nascita della nuova Congregazione. L’incontro con padre Tannus è decisivo. Si convince dell’autenticità delle visioni, e chiede alla suora di scrivere tutte le richieste della Santa Vergine riguardanti la congregazione e le domanda di stendere un progetto di Costituzioni. È l’8 novembre 1879.

Cinque sono le ragazze disponibili per l’impresa. Don Tannus trova una modesta casa di cinque locali sulla via tra il patriarcato e la parrocchia di San Salvatore. L’affitta per la somma di 660 franchi annuali. La piccola famiglia dei “cinque misteri gaudiosi” si sarebbe riunita in quel piccolo convento il 24 luglio 1880 alle tre del pomeriggio. Ognuna delle ragazze ne avrebbe parlato in famiglia quindici giorni prima, cioè il sabato 10 luglio. Quel mattino il sacerdote le riunisce sul Calvario all’altare dell’Addolorata e dopo la Messa ciascuna torna a casa. Le famiglie, non senza difficoltà, acconsentono.

Il 7 marzo 1884 le novizie ammesse alla professione emettono i voti, consacrandosi a Dio e alla Madonna. Hanno iniziato in dieci, ma per il regime severo del noviziato una di loro deve rinunciare. Così il fondamento della congregazione è posto con nove suore, che si occuperanno dell’educazione delle fanciulle nelle parrocchie appena costituite dal patriarcato. Quattro sono le località privilegiate, dove vengono mandate a coppia otto suore, Nablus, Zababdeh, Bir Zeit e Giaffa di Galilea. È l’inizio della diffusione della congregazione in molte parti del Medio Oriente, ma anche di una lunga serie di difficoltà e incomprensioni che hanno segnato i primi anni di questa nuova famiglia religiosa.

Marie Alphonsine muore il 25 marzo 1927, mentre recita i quindici misteri del Rosario.

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