Papa Francesco ai nuovi porporati: siate incardinati e docili

Condividi su...

C’è l’emozione di sempre nella Basilica di San Pietro in attesa che arrivino i nuovi cardinali  e i cardinali che sono parte del Collegio. Ma da due anni c’è una emozione in più ed  è quella  di rivedere Papa Benedetto che come lo scorso anno, su invito di Papa Francesco ha partecipato al Rito.

Iniziata la cerimonia il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Dominique Mamberti, primo tra i nuovi Cardinali ha salutato il Papa, poi dopo la lettura dell’ Iinno alla carità della Prima Lettera di san Paolo ai Corinzi, arriva la riflessione del Papa.

Cardinal, cardine, uomo di carità, che è benevola, ricorda Bersaglio, cioè necessita d un cuore che si allarga. Magnanimità è sinonimo di cattolicità, significa amare senza confini. E cita l’epitaffio di San’ Ignazio di Loyola il Papa, un testo latino scritto da un gesuita anonimo che chiarisce che bisogna amare ciò che è grande  senza trascurare ciò che è piccolo.

Parla dell’invidia il Papa, tentazione per tutti da combattere, parla del necessario de-centrarsi da se stessi per essere centrati su Cristo, echeggiando un tema caro a Benedetto XVI. Perché solo così si può essere attenti al vero bene ed intersse dell’ altro.

E spiega anche, con un linguaggio popolare, che solo la carità “ci libera dal reagire con ira” un rischio mortale di ira trattenuta e covata che diventa rancore: “Dio ce ne scampi e liberi!”

E poi la giustizia, la verità, perché “l’uomo di Dio è uno che è affascinato dalla verità e che la trova pienamente nella Parola e nella Carne di Gesù Cristo.”

E poi il perdono, quella capacità “di perdonare sempre; di dare sempre fiducia, perché piene di fede in Dio; capaci di infondere sempre speranza, perché piene di speranza in Dio; persone che sanno sopportare con pazienza ogni situazione e ogni fratello e sorella, in unione con Gesù, che ha sopportato con amore il peso di tutti i nostri peccati.”

Tutto si completa in un unico grande insegnamento con il quel il Papa conclude la sua omelia: “Dio è amore e compie tutto questo, se siamo docili all’azione del suo Santo Spirito. Ecco allora come dobbiamo essere: incardinati e docili. Più veniamo incardinati nella Chiesa che è in Roma e più dobbiamo diventare docili allo Spirito, perché la carità possa dare forma e senso a tutto ciò che siamo e che facciamo. Incardinati nella Chiesa che presiede nella carità, docili allo Spirito Santo che riversa nei nostri cuori l’amore di Dio (cfr Rm 5,5). Così sia.”

Il cardinale Manberti nel suo saluto ha ricordato che “ appartenere alla Chiesa di Roma significa servire la comunione della Chiesa Universale” che è “continuamente nutrita ed alimentata dalla carità stessa di Cristo.”

Il rito è proseguito in latino con la lettura della formula di creazione, la lettura dei nomi, la professione di fede e il giuramento di fedeltà e obbedienza a Papa Francesco e ai Suoi successori.

Poi il momento commovente della imposizione della berretta e la consegna di anello e del titolo di una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell’Urbe. Infine l’abbraccio di pace con tutti cardinali.

Tra le delegazioni ufficiali presenti  quelle dello Stato Italiano, della Regione Marche e di alcuni comuni tra cui il sindaco di Roma.

Rappresentati politici anche da Tonga, Panama, Capo Verde, Spagna, Portogallo, Francia, Argentina, Myanmar, Uruguay. Il Papa li ha incontrati nella Cappella della Pietà a fine rito.

Free Webcam Girls
151.11.48.50