Il Papa in parrocchia: “lasciamoci predicare da Gesù”

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“Gesù predica e guarisce, insegna e la gente lo cerca per sentirlo e per guarire.” Papa Francesco nella omelia della messa celebrata durante la visita alla parrocchia romana di San Michele Arcangelo a Pietralata spiega le letture con due semplici concetti: dobbiamo “lasciarci predicare” da Gesù e dobbiamo lasciarci guarire da Gesù. E, a parte la forzatura dell’italiano, l’idea del Papa è chiara. Francesco ripete che il cristiani devono leggere e rileggere il Vangelo perchè è così che Gesù ci parla. “Mi lascio predicare” da Gesù o so tutto? Ascolto Gesù o le chiacchiere della gente? Avere un contatto quotidiano con il Vangelo e così ascoltare Gesù.

E poi le ferite che Gesù guarisce. Peccati, invidei e gelosie, familgie che non si parlano, è lì che il diavolo entra ed è lì che dobbiamo invece chiedere la guarigione a Gesù. Ognuno conosce le proprie ferite e per chiedere la guarigione bisogna apreire il cuore pregando. E così, dice il Papa, possimo insegnare agli altri le parole di Gesù perchè ci lasciamo guarire da Lui e lasciamo che predichi per noi.

L’omelia termina con la proposta, per ricordare la visita del vescovo, di ogni giorno un brano del Vangelo e di lasciarsi gaurire da Gesù.

Il Papa era arrivaot alle 16.30 circa nella zona e come prima sosta ha visitato il campo nomadi di Pietralata che si trova a 300 metri dalla chiesa. Ad accompagnare il Papa solo don Aristide Sana, il parroco. I rom, hanno molto festeggiato il Papa che con loro ha recitato il Padre Nostro e li ha benedetti.

Poi l’incontro con i bambini. Giovanni Paolo II il 10 novembre del 1991 quando visitò la parrocchia aveva parlato di San Michele come colui che sconfigge il diavolo e anche Bergoglio sceglie questo tema ma partendo dalla parola guerra, “una parola brutta perché nelle guerre si uccide tanta gente, cade una bomba e muoiono tutti” e del  “padre delle guerre, il diavolo”. Che è anche il padre “dell’odio, delle bugie, delle menzogne, perché non vuole l’unità. Dio invece vuole l’unità, per Dio siamo tutti fratelli, è autore dell’unità e dell’amore”. E quindi:  “Quando voi sentite nel cuore odio, gelosia, invidia – ha spiegato il Papa ai bambini- state attenti perché viene dal diavolo; quando sentite la pace, viene da Dio. Chi lavora nel nostro cuore perché sentiamo le cose belle? Lo Spirito Santo. Non sento una colomba, ma sento che mi fa sentire Gesù”.

Altra battuta ad effetto nell’incontro con gli scouts: “Ricevere Gesù ci dà forza. C’è chi dice: ‘ma io non vado a messa perché sono stanco’. Io dico: ‘sei uno scemo! Perché sei tu che perdi, perché se vai a messa ricevi Gesù e sei più forte per lottare nella vita”. Alle famiglie il Papa ha ripetuto il consiglio:  “Forse volano i piatti, ma può succedere. Mai però finire la giornata senza fare la pace, anche senza parole. Una cosa brutta nel matrimonio è quando c’è il rancore o dopo aver litigato si è freddi. Mai finire la giornata senza fare la pace, almeno con un gesto”. Eda aggounto una riflessione sul matrimonio: quando si sceglie la vita sacerdotale “si sente la stessa cosa che si sente quando si decide di sposarsi, quando un uomo sceglie una donna. C’è una sicurezza interiore, di voler andare avanti perché si è sicuri di amarsi. Tu mi puoi dire che ho fatto tante rinunce, ma anche nel matrimonio ci sono rinunce: se sposo una persona rinuncio a tutti gli altri, alla comodità. La vita matrimoniale non è facile, a volte si litiga, ma si va avanti perché si è sicuri della scelta, si sente Gesù”.

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