Un “nuovo umanesimo” per le città, “ospedali da campo” . A Roma il Convegno Bachelet dell’Ac

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“Le nostre città sembrano oggi un ospedale da campo”, con molti “nodi problematici”. Di questo si occuperà il XXXV Convegno Bachelet, che avrà per tema: “Il presente e il futuro delle città: verso un nuovo umanesimo?”. L’annuale appuntamento culturale è promosso dalla Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e dall’Istituto “Vittorio Bachelet” per lo studio dei problemi sociali e politici, ed è dedicato “all’amato presidente” nazionale di Ac, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980.

Il simposio si terrà a Roma presso la Domus Mariae, in via Aurelia 481, i prossimi venerdì 6 febbraio (pomeriggio, con inizio alle ore 15.30) e sabato 7 febbraio (mattina, con inizio alle ore 9.00). Il XXXV Convegno Bachelet si aprirà con i saluti di Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Ac. Alla prima sessione, “Ripensare il modello di sviluppo urbano”, inrverranno: Luigi Fusco Girard (Verso una città “inclusiva, resiliente, sostenibile e sicura”), Carla Danani (La città come luogo dell’abitare), Roberto Camagni (La città luogo di produzione della “ricchezza delle nazioni) Michele Colasanto (La città luogo delle relazioni e dell’inclusione), mons. Ignazio Sanna (La città luogo del sacro). Presiede i lavori Gian Candido De Martin, presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Vittorio Bachelet. Nella seconda sessione, “La sfida della ri-generazione di relazioni capaci di produrre valore e legami”, offriranno il loro contributo: Mauro Magatti (La progettazione dello spazio pubblico nella città del XXI secolo), Gregorio Arena (La città condivisa), Roberto Gatti (Città, spazi e beni comuni), Pietro Laureano (Città, cultura e natura), Mario Cucinella (Città, cultura, tecnologia). Preside i lavori Lorenzo Caselli, vicepresidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Vittorio Bachelet. Venerdì, inoltre, alle ore 19.00, presso la cappella della Domus Mariae, S. Messa in memoria di Vittorio Bachelet presieduta da mons. Mansueto Bianchi, Assistente ecclesiastico generale dell’Ac. Sabato mattina la consegna dei Premi “Vittorio Bachelet” per Tesi di Laurea – Edizione 2014.

Se la nostra città, spiegano dall’Azione Cattolica, è “la forma della convivenza contemporanea, dall’altro è in essa che si trovano anche tutti i limiti delle nostre capacità sociali. Le città sono il luogo di scontri e lotte, sono i luoghi in cui la conflittualità emerge o opera nascostamente, ma plasma in questo modo la vita cittadina, sono il luogo della spersonalizzazione, della massificazione, della perdita dell’irripetibilità personale, sono il luogo in cui sperimentiamo l’impossibilità di relazioni”.

Inoltre, “per molti aspetti sembra che i modelli di sviluppo delle città siano fallimentari non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche urbanistico, e non è raro accorgersi che progetti urbanistici utopistici si siano poi realizzati come vere e proprie distopie, come luoghi del degrado. Senza contare i fenomeni, purtroppo non rari, della corruzione e del malaffare che – specie in Italia – coinvolgono le amministrazioni civiche”.

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