La Giornata della Memoria in una scuola cattolica

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Martedì  27 gennaio ho avuto l’opportunità di partecipare alla presentazione dell’elaborato realizzato  dalle classi della Scuola Secondaria di I Grado presso l’Istituto “San Sisto Vecchio” di Roma, sito in via Druso 2. Questo Istituto, retto dalle Suore Domenicane e fondato nel 1893 da Suor Maria Antonia Lalia, nacque per promuovere l’istruzione religiosa e culturale dei fanciulli di questa zona, per lo più analfabeti, vittime della povertà e della malaria, per sottrarli ai pericoli della strada e favorire la loro formazione umana e cristiana.

Quest’anno la Preside Sr. M. Flora ha aderito alla proposta di alcuni docenti che hanno voluto rispondere e partecipare alla XIII edizione del Concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah“, promosso, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dal MIUR e dall’UCEI, iniziativa, rivolta a tutti gli allievi del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Come infatti avviene dall’anno 2000,  quando è stata emanata la legge n. 211 che ha istituito in Italia il “Giorno della Memoria”, il MIUR e l’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) “sono impegnati a promuovere iniziative e progetti finalizzati a tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, renderne sempre vivo il ricordo e tributare il doveroso omaggio alle vittime e a quanti si opposero al progetto di sterminio nazista, sacrificando la propria libertà e la propria vita”.

Cosa si ricorda con la data del 27 gennaio? In questa data, ben settant’anni fa, nel 1945,  vennero aperti i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz da parte dei Russi.

La Prof. ssa  Teresa Berardi, docente di Tecnologia e di Storia dell’Arte , in collaborazione con la Prof.ssa  Meloni, docente di Italiano, Storia e Geografia nelle classi II e III Media, con la Prof.ssa Scarmozzino, docente di Italiano, Storia e Geografia nella classe I Media, con la Prof.ssa di Religione Lainez Sr. M. Francisca, hanno lavorato con i ragazzi per produrre un cortometraggio di circa 8 minuti che è stato presentato al  Provveditorato agli Studi di Roma e selezionato al secondo posto nella Regione Lazio.

La presentazione del video, nell’aula Magna del “San Sisto Vecchio”, si è svolta dopo il saluto di benvenuto della Preside rivolto ai ragazzi di un’altra Scuola Paritaria di Roma, l’Istituto “Annibale Maria Di Francia”,  ospiti per l’occasione.

Dopo qualche minuto di silenzio e di preghiera insieme, le Professoresse hanno spiegato l’elaborato presentato al Concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”. In un breve video,  gli studenti hanno riprodotto una normale giornata scolastica segnata però dalla diffidenza nei confronti di una ragazza dello Sri Lanka, una nuova  compagna di classe. Un ragazzo ha interpretato il ruolo di Professore. La nuova arrivata viene incolpata di aver preso il cellulare di una compagna per il semplice fatto che non è come loro, nel colore della pelle, nel vestirsi, nella religione e tutte queste diversità avevano alimentato il pregiudizio negativo nei suoi confronti. Il Professore invita i ragazzi alla riflessione, a non incolpare nessuno senza le prove e a riguardare meglio negli zaini. Infatti, il cellulare esce miracolosamente fuori dallo zaino dell’alunna che lo aveva smarrito. Da questo fatto i ragazzi cominciano a capire, chiedono scusa e nasce una nuova storia di amicizia, basata sulla reciproca conoscenza e sul rispetto delle diversità. Il Professore aggiunge un racconto per spiegare ai ragazzi il male che produce il razzismo e così narra di un ragazzo ebreo di nome Saul che, all’epoca delle leggi razziali,  venne espulso dalla scuola perché Ebreo. Per realizzare questa esposizione, le insegnanti hanno utilizzato una lavagna luminosa per proiettare, con il sistema delle ombre cinesi, la vita di Saul e il tragico cambiamento della stessa per lui  e per la sua cara famiglia.

Con questo racconto “illustrato” si apre il capitolo dei campi di concentramento e di tutte le testimonianze più o meno note di quanto avvenne nei luoghi di dolore e di morte scientificamente voluti e realizzati da Hitler.

Il cortometraggio evidenzia tutto l’impegno e le emozioni profonde dei ragazzi che lo hanno costruito e delle loro coraggiose insegnanti.

Il lavoro di ricerca, di approfondimento e di riflessione sulla tragedia della Shoah con la realizzazione dell’elaborato è stato un momento non solo di conoscenza sulla realtà tragica del razzismo brutalmente estremizzato dall’ideologia nazista, ma un momento di conoscenza fra i ragazzi delle tre classi di scuola Media del “San Sisto”, che come con soddisfazione  ha detto la Prof.ssa Berardi nel suo intervento, “si sono appassionati sui valori del bene, della generosità, dell’amore, del ripudio di ogni forma di razzismo,  dell’incontro con le diversità per una comprensione più seria e profonda del mondo e del vivere quotidiano. È stata un’occasione valida e importante che ha portato risultati positivi sul piano della crescita umana e sulla formazione di questi ragazzi”.

Le  ore trascorse martedì 27 gennaio al “San Sisto” mi resteranno scolpite nella memoria, così come sarebbe importante riuscire a trasmettere a tutti e a scolpire nella memoria il messaggio che  questi ragazzi hanno espresso: “La tua paura può far male”!

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