Papa Francesco: certezza morale e celerità per i processi di nullità matrimoniale

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Sono passati solo 10 anni dal quando la Dignita connubii è stata pubblicata, ma anche tre pontificati. Quando fu pubblicata la istruzione che era frutto di un lavoro di quasi dieci anni fu presentata come vademecum per gli operatori giuridici nei tribunali ecclesiastici. Un documento d’indole pratica che servisse da guida immediata per un miglior adempimento del loro lavoro nei processi canonici di nullità matrimoniale.

Papa Francesco ha ricordato che è uno strumento “che prende realmente per mano i ministri dei tribunali in ordine ad uno svolgimento del processo che sia sicuro e celere insieme. Uno svolgimento sicuroperché indica e spiega con chiarezza la meta del processo stesso, ossia la certezza morale: essa richiede che resti del tutto escluso qualsiasi dubbio prudente positivo di errore, anche se non è esclusa la mera possibilità del contrario (cfr Dignitas connubii, art. 247, § 2).”

Nel discorso alla Rota Romana del 2005 Giovanni Paolo II aveva ricordato come “i sacri Pastori non possono pensare che l’operato dei loro tribunali sia una questione meramente “tecnica” della quale possono disinteressarsi, affidandola interamente ai loro giudici vicari”. E anche per questo la cura e l’attenzione della Chiesa va da sempre alla certezza morale che viene intesa nel senso dello stato psicologico del giudice, del suo convincimento, della sua ferma adesione alla verità, conosciuta e verificata nel processo circa l’esistenza dei fatti invalidanti il matrimonio già al tempo della sua celebrazione.

Il Papa coglie l’occasione di chiedere che lo svolgimento sia celere e prevede ulteriori interventi “perché, come insegna l’esperienza comune, cammina più rapidamente chi conosce bene la strada da percorrere. La conoscenza e direi la consuetudine con questa Istruzione potrà anche in futuro aiutare i ministri dei tribunali ad abbreviare il percorso processuale, percepito dai coniugi spesso come lungo e faticoso. Non sono state finora esplorate tutte le risorse che questa Istruzione mette a disposizione per un processo celere, privo di ogni formalismo fine a sé stesso; né si possono escludere per il futuro ulteriori interventi legislativi volti al medesimo scopo.”

Il Papa inoltre ricorda l’importanza del ruolo del difensore del vincolo nel processo matrimoniale: “ La sua presenza e il compimento fedele del suo compito non condiziona il giudice, bensì consente e favorisce l’imparzialità del suo giudizio, essendogli posti dinanzi gli argomenti a favore e contrari alla dichiarazione di nullità del matrimonio.”

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