Papa Francesco: ricordiamo il nostro battesimo sacramento della Chiesa che ci da la vita

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“All’inizio di un nuovo anno ci fa bene ricordare il giorno del nostro Battesimo: riscopriamo il regalo ricevuto in quel Sacramento che ci ha rigenerato a vita nuova: la vita divina. E questo attraverso la Madre Chiesa, che ha come modello la Madre Maria. Grazie al Battesimo siamo stati introdotti nella comunione con Dio e non siamo più in balia del male e del peccato, ma riceviamo l’amore, la tenerezza, la misericordia del Padre celeste.” Papa Francesco lo ha ricordato prima della recita della preghiera dell’ Angelus del primo gennaio.

Riprendendo i temi della omelia della messa appena celebrata il Papa ha ricordato che  “è impossibile separare la contemplazione di Gesù, il Verbo della vita che si è fatto visibile e tangibile, dalla contemplazione di Maria, che gli ha donato il suo amore e la sua carne umana.”

Poi ha commentato le parole di san Paolo: “nato sotto la legge. Con questa espressione sottolinea che Cristo ha assunto la condizione umana liberandola dalla chiusa mentalità legalistica. La legge infatti, privata della grazia, diventa un giogo insopportabile, e invece di farci bene ci fa male. Ecco allora il fine per cui Dio manda il suo Figlio sulla terra a farsi uomo: una finalità di liberazione, anzi di rigenerazione.”

Ed è il battesimo che ci fa figli. “Questa prossimità di Dio alla nostra esistenza – ha detto il Papa – ci dona la vera pace, il dono divino che vogliamo implorare specialmente oggi, Giornata Mondiale della Pace. “Non più schiavi, ma fratelli”: ecco il Messaggio di questa Giornata. Un messaggio che ci coinvolge tutti. Tutti siamo chiamati a combattere ogni forma di schiavitù e a costruire fraternità. Tutti, ciascuno secondo la propria responsabilità.”  E leggendo gli striscioni in piazza ha sottolineato che la preghiera è la radice della pace, e che bisogna andare avanti con la educazione alla pace che è sempre possibile. 

Il Papa ha concluso con una preghiera a Maria: “ Santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”.

E come aveva fatto alla fine della omelia il Papa ha fatto ripetere alla gente in piazza per tre volte la invocazione : “Santa Madre di Dio!”

Dopo la preghiera i saluti a diversi gruppi di fedeli tra cui gli  Sternsinger venuti dalla diocesi di Fulda in Germania: “Ringrazio tutti gli Sternsinger in Germania, Austria e Svizzera per il loro impegno di andare di casa in casa per annunciare la nascita del Signore e raccogliere offerte per i bambini bisognosi. Frohe Weihnachten und eingutesneues Jahr!”

Il Papa ha espressamente ricordato la giornata per la pace: “Ricordo in particolare la marcia nazionale che si è svolta ieri a Vicenza e la manifestazione “Pace in tutte le terre”, promossa a Roma e in numerose città del mondo.”

Poi ha salutato coloro che seguivano l’Angelus da “Rovereto, nel Trentino, dove si trova la grande campana denominata “Maria Dolens”, realizzata in onore dei caduti di tutte le guerre e benedetta dal beato Paolo VI nel 1965. Tra poco sentiremo risuonare i rintocchi di quella campana. Che sia l’auspicio che mai più vi siano guerre, ma sempre desiderio e impegno di pace e di fraternità tra i popoli.”

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