E se davvero Gesù fosse nato il 25 dicembre?

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Perché il Natale si festeggia il 25 dicembre? Da sempre, si spiega questa scelta con la volontà di cristianizzare la festa pagana del sol invictus. Dato che non si conosceva una data precisa della nascita di Gesù, si è sottolineato come celebrare la nascita dei Gesù nel giorno in cui i Romani celebravano la rinascita del sole che “non era stato vinto” dall’inverno e riprendeva a stare più a lungo in alto in cielo voleva rappresentare una sottolineatura che la vera luce del mondo era arrivata. Una tesi, quella della inculturazione della fede, sostenuta da molti. Ma negli ultimi anni si è fatta largo un’altra teoria, che ha allo stesso modo molti indizi a favore: il fatto che noi celebriamo la nascita di Gesù nel giorno in cui egli è veramente nato.

A ripercorrere una storia di tutte le teorie riguardanti la nascita del Natale ci ha pensato, un po’ di tempo fa, il sito dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali, che ha raccolto molti testi a favore di questa ipotesi. Una ipotesi tutta da scoprire.

Si parte da Qumran. Lì, in quella che è l’attuale Cisgiordania, c’è un monastero in cui si ritiene abbiano abitato gli Esseni, un gruppo di Giudei organizzato in comunità monastiche che manteneva e studiava l’antica tradizione ebraica. Lì nella prima metà del Novecento sono stati ritrovati i Rotoli del Mar Morto, antichissimi manoscritti ebraici che erano stati preservati dalla furia distruttrice dei Romani. Tra questi manoscritti, il Calendario di Qumran e il Libro dei Giubilei, risalente al II secolo a.C.

Un calendario studiato dalla specialista francese Annie Jaubert, la quale ha scoperto che numerosi frammenti del testo dimostrano che gli esseni avevano usato questo calendario fino al I secolo d.C. E Nel 1958, lo studioso ebreo Shemarjahu Talmon, docente presso l’Università di Gerusalemme, ha ricostruito le turnazioni sacerdotali degli ebrei e, applicandole al calendario gregoriano, ha scoperto che la classe sacerdotale del turno di Abia svolgeva le sue funzioni due volte l’anno, e una di esse corrispondeva all’ultima decade di settembre Secondo il Vangelo di Luca, Zaccaria ha ricevuto l’annuncio della nascita di Giovanni Battista proprio mentre svolgeva le funzioni sacerdotali nel turno di Abia. Sulla base di questi studi, risulta storicamente attendibile la data tradizionale attribuita alla nascita di Giovanni Battista, il 24 giugno, perché questa sarebbe avvenuta nove mesi dopo l’annuncio di Gabriele a Zaccaria, avvenuta il 23 settembre.

Questa scoperta ha stimolato una serie di studi. Si è scoperto così che la tradizione che pone l’annuncio a Zaccaria tra il 23 e il 25 settembre è antichissima, e proviene direttamente dalla Chiesa giudeo-cristiana di Gerusalemme.

Se la data di nascita di Giovanni Battista (24 giugno) è attendibile, allora ne consegue che anche la tradizione che stabilisce l’annunciazione del concepimento verginale di Maria il 25 marzo (“sei mesi dopo”, come dicono i Vangeli) è storicamente fondato. E, dato che ci sono sei mesi di distanza tra la nascita di Giovanni Battista e Gesù, anche la data del 25 dicembre per determinare la nascita di Gesù è storicamente fondata. E di conseguenza è una data storica anche il 2 febbraio, quella della presentazione di Gesù al tempio, e anche la circoncisione di Gesù, avvenuta otto giorni dopo la nascita. Una tesi sottolineata dal biblista Tommaso Federici, tra gli altri.

Tra le obiezioni al fatto che il 25 dicembre sia la data storica della nascita di Gesù, c’è il fatto che i pastori in Palestina in genere riportano il loro gregge al riparo per proteggerlo dal freddo, dalla pioggia e dalla neve, mentre il Vangelo scrive che la notte che i pastori ebbero l’annuncio della nascita del Salvatore stavano facendo la guardia al gregge all’aperto (Luca 2:8).

Michele Loconsole, dottore in Sacra Teologia Ecumenica, ha però spiegato che i giudei distinguono tre tipi di greggi: quello composto da sole pecore dalla lana bianca, quello formato da pecore la cui lana è in parte bianca, in parte nera e quello formato da pecore la cui lana è nera: questi ultimi animali, ritenuti impuri, non possono entrare né in città né nell’ovile, neppure dopo il tramonto, quindi costretti a permanere all’aperto con i loro pastori sempre, giorno e notte, inverno e estate.

Secondo John Stormer, invece, la presenza dei pastori organizzati in turni di guardia di notte si spiega con il fatto che questi solitamente trascorrono la notte nei campi con il loro gregge quando gli agnelli sono nati da poco. E metà dicembre è proprio il periodo in cui nascono gli agnelli, dato che le pecore diventano attraenti per i montoni dopo il 21 giugno.

Ci sono insomma molte possibilità che il 25 dicembre sia davvero la data della nascita di Gesù. È un dibattito affascinante, tutto da studiare. Un dibattito di cui è bello rendere conto il giorno di Natale.

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