Comunicazione religiosa: la sfida di Papa Francesco
Comunicazione religiosa, una sfida che i giornalisti cattolici e nn hanno sempre cercato di affrontare studiando la Chiesa e il linguaggio dei Pontefici. L’ Unione Cattolica Stampa Italiana e la Libreria Editrice Vaticana hanno deciso di affrontare la sfida insieme in un pomeriggio con una tavola rotonda che ha preso spunto dal libro “Pronto? Sono Francesco” (Lev), di Massimo Milone.
L’assistente ecclesiastico nazionale dell’ UCSI, e scrittore di La Civiltà Cattolica”, il padre Gesuita Francesco Occhetta ha speigato come certi principi comunicativi siano stati inseriti proprio dal Papa argentino. L’idea di frontiera, non come luogo di divisione ma di incontro si combina con la vicinanza e la vigilanza così coma il rispetto della dignità dell’uomo. Per questo l’ UCSI ha scelto, tramite un osservatorio, di riportare l’attenzione della comunicazione della Chiesa ad essere un luogo per riflettere. Francesco “non solo comunica, ma crea relazioni personali dirette e rivoluzionarie” ha spiegato Occhetta.
Il sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali monsignor Domenico Pompili ha riassunto la comunicazione di Papa Francesco in tre parole chiave: “Liberazione, femminilizzazione, trasformazione”. Francesco per Pompili “ha dissequestrato la Parola riportandola dentro i gangli vitali della Chiesa e della società, esattamente come faceva all’origine il Maestro”. Ha reso la parola più “materna” come “possibilità nuova d’incontro con la gente di oggi, che ha bisogno di sostegno e d’incoraggiamento e ha trasformato il linguaggio rendendolo più sobrio ed essenziale. “La formazione è determinante, strategica per esercitare questo mestiere” ha detto Vincenzo Morgante, direttore delle testate giornalistiche regionali (Tgr) della Rai, intervenuto alla tavola rotonda. Francesco ha detto Andrea Melodia presidente dell’ UCSI “è un Papa che ha segnato una svolta nell’opinione pubblica sulla Chiesa, per la sua capacità di comunicare”.
