Papa Francesco: l’ oblio di Dio genera violenza

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Un pellegrinaggio che è un cammino della pace tra i popoli. Così il Papa questa mattina nella catechesi dell’ udienza generale ha definito il viaggio appena concluso in Turchia.

Il Papa ha detto il suo grazie a chi lo ha accolto. “Quella terra è cara ad ogni cristiano, specialmente per aver dato i natali all’apostolo Paolo, per aver ospitato i primi sette Concili, e per la presenza, vicino ad Efeso, della “casa di Maria”.

Il Papa ha sottolineato che è “l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza. Per questo ho insistito sull’importanza che cristiani e musulmani si impegnino insieme per la solidarietà, per la pace e la giustizia, affermando che ogni Stato deve assicurare ai cittadini e alle comunità religiose una reale libertà di culto.”

“La strada della pace è il dialogo” aveva detto Papa Francesco ricevendo poco prima della udienza generale nella sala attigua all’Aula Paolo VI in Vaticano i partecipanti al ‘Summit of Christian and Muslim Leaders’, l’incontro fra leader cristiani e musulmani, organizzato a Roma. “Vi ringrazio per essere venuti e per avere fatto questa visita: mi piace” ed ha aggiunto “questo aiuta a rendere più forte la nostra fratellanza. Vi ringrazio per il vostro lavoro, per quello che voi fate per capirci meglio e soprattutto per la pace. Questa è la strada della pace: il dialogo”, sottolinea il Papa: “Vi ringrazio tanto”

Il Papa ha ricordato la sua visita ad “alcuni luoghi-simbolo delle diverse confessioni religiose presenti in Turchia. L’ho fatto sentendo nel cuore l’invocazione al Signore, Dio del cielo e della terra, Padre misericordioso dell’intera umanità.” A proposito della unità il Papa ha ricordato che è lo Spirito Santo“Colui che fa l’unità della Chiesa: unità nella fede, unità nella carità, unità nella coesione interiore. Il Popolo di Dio, nella ricchezza delle sue tradizioni e articolazioni, è chiamato a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, in atteggiamento costante di apertura, di docilità e di obbedienza.”

Francesco ha ricordato anche che la Dichiarazione congiunta tra  il Vescovo di Roma, Successore di Pietro, e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli è una ulteriore tappa nel cammino di fraternità ed ha aggiunto che la preghiera “è la base per ogni fruttuoso dialogo ecumenico sotto la guida dello Spirito Santo.”

Nel cuore del Papa uno spazio speciale lo ha avuto l’incontro  con un gruppo di ragazzi profughi, ospiti dei Salesiani: “Era molto importante per me incontrare alcuni profughi dalle zone di guerra del Medio Oriente, sia per esprimere loro la vicinanza mia e della Chiesa, sia per sottolineare il valore dell’accoglienza, in cui anche la Turchia si è molto impegnata.”

La conclusione del Papa è una invocazione perché “Dio onnipotente e misericordioso continui a proteggere il popolo turco, i suoi governanti e i rappresentanti delle diverse religioni. Possano costruire insieme un futuro di pace, così che la Turchia possa rappresentare un luogo di pacifica coesistenza fra religioni e culture diverse. Preghiamo inoltre perché, per intercessione della Vergine Maria, lo Spirito Santo renda fecondo questo viaggio apostolico e favorisca nella Chiesa il fervore missionario, per annunciare a tutti i popoli, nel rispetto e nel dialogo fraterno, che il Signore Gesù è verità, pace e amore. Solo Lui è il Signore.”

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