La Colletta Alimentare è aumentata

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Sabato 29 novembre si è svolta in tutta Italia la 18^ edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA), coinvolgendo più di 135.000 volontari della Fondazione Banco Alimentare Onlus, in oltre 11.000 supermercati, che hanno invitato le ‘massaie’ a donare alimenti a lunga conservazione che saranno distribuiti a 8.898 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) per aiutare le oltre 1.950.000 persone povere.

Infatti un italiano su dieci soffre di povertà alimentare, in soli sette anni la povertà assoluta è quasi triplicata, siamo passati da 2,4 milioni di persone nel 2007 a 6 milioni di poveri nel 2013, persone che sono incapaci di sostenere la spesa minima per alimentazione, casa e vestiti. La fame in Italia è un’emergenza che non si può ignorare, come ha ricordato più volte anche papa Francesco, perché tutti abbiano diritto ad avere accesso ad una alimentazione adeguata:

“Vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario. Invito tutti noi a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi la fame la soffre sulla propria pelle”.

All’appello gli italiani hanno risposto positivamente, con un aumento del 2% in più rispetto allo scorso anno: gli italiani hanno donato oltre 9.200 tonnellate di cibo contro le 9000 del 2013 (nel 2012 erano state 9600). Una nota della Fondazione della Colletta Alimentare ha sottolineato che in contemporanea, sempre a causa della crescente povertà, altre collette di altri Enti caritativi in alcune regioni, sulla scia di quella tradizionale del Banco Alimentare, appellandosi in queste stesse settimane ai cittadini nei supermercati e nelle parrocchie, come ha affermato Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare:

“Un altro risultato ci affascina ancora di più. Persone dapprima esitanti, poi gioiose e responsabili, alcune in vera indigenza, mescolate a personaggi pubblici dello sport, dello spettacolo e della politica, tutti insieme, hanno compiuto un gesto che li rende ugualmente consapevoli della possibilità di stare di fronte al bisogno di altri, riscoprendo la propria umanità, al di là di ogni differenza di condizione.

Esse riaccendono le ragioni del proprio vivere nel dono di poco o di tanto. Per questo siamo sempre grati a chi ha permesso tutto ciò, i milioni di persone che hanno fatto la spesa, i volontari ‘in giallo’, le insegne della Distribuzione e i donatori di servizi e di logistica.

Mentre siamo in attesa degli effetti operativi delle recenti decisioni governative nella guerra alla povertà alimentare vogliamo rinforzare anche la partnership con le 9000 Strutture Caritative che riceveranno gli alimenti nei prossimi mesi: insieme all’opera della Rete Banco Alimentare, esse costituiscono la vera possibilità che la campagna di Papa Francesco ‘Cibo per tutti’ diventi speranza e risposta per chi ha meno”.

Inoltre nell’ambito della partnership tra Deutsche Bank e Fondazione Banco Alimentare, è allo studio un nuovo progetto di divulgazione del contesto del bisogno alimentare in Italia e delle buone pratiche di risposta al diritto all’alimentazione. Nello specifico, è al vaglio l’aggiornamento della prima indagine su ‘La povertà alimentare in Italia’ (studio edito nel 2009) e la sua attualizzazione al contesto della attuale crisi.

Un’analisi sulla povertà si rende necessaria in quanto volta a diffondere la consapevolezza sul livello di bisogno in Italia, soprattutto in vista di Expo 2015, e intende costituire una base scientifica nel corrente dibattito sul diritto alla alimentazione. Lo spot promozionale della raccolta era stato girato dal comico romagnolo Paolo Cevoli: “Mi sono trovato ad impilare gli scatoloni nel punto di raccolta del Caab di Bologna, il magazzino temporaneo in cui confluivano tutti i prodotti raccolti nella provincia”.

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