Il viaggio del Papa in Turchia si conclude con l’incontro con i profughi

Condividi su...

Alle 18.30 il viaggio di Papa Francesco in Turchia si è concluso con l’arrivo a Ciampino. Ma le ultime ore della visita ad Istanbul sono state particolarmente significative. A cominciare dalla veloce visita fatta prima di recarsi in aeroporto al Patriarca Armeno di Costantinopoli, Mesrob Mutafian, gravemente malato e ricoverato presso l’ospedale armeno “San Salvatore” della città turca.

Poco prima, nella Cattedrale latina dello Spirito Santo aveva incontrato i giovani profughi dell’Oratorio Salesiano, provenienti,oltre che dalla Turchia, da Siria, Iraq, Medio Oriente e Africa.

Davanti a loro il Papa ha lanciato ancora una volta il suo appello per la pace in quelle terre sconvolte dalla violenza. La Turchia e in particolare le associazioni religiose, hanno accolto migliaia di profughi con grande generosità.

Il Papa ha desiderato fortemente questo incontro che è stato inserito nel programma pochi giorni prima del viaggio e ha voluto anche pronunciare un discorso che è principalmente un appello, ma anche l’amara constatazione della realtà dei profughi che “si trovano spesso privi, a volte per lungo tempo, di beni primari: un’abitazione dignitosa, l’assistenza sanitaria, l’educazione, il lavoro. Hanno dovuto abbandonare non solo realtà materiali, ma soprattutto la libertà, la vicinanza dei familiari, il loro ambiente vitale e le tradizioni culturali. Le condizioni degradanti in cui tanti profughi devono vivere sono intollerabili! Per questo bisogna mettere tutto l’impegno per rimuovere le cause di questa realtà. Lancio un appello per una maggiore convergenza internazionale volta a risolvere i conflitti che insanguinano le vostre terre di origine, a contrastare le altre cause che spingono le persone a lasciare la loro patria e a promuovere le condizioni perché possano rimanere o ritornare. Incoraggio tutti coloro che stanno operando generosamente e lealmente per la giustizia e la pace a non perdersi d’animo. Mi rivolgo ai Capi politici, affinché tengano conto che la grande maggioranza delle loro popolazioni aspira alla pace, anche se a volte non ha più la forza e la voce per chiederla!”

Poi il grazie per l’opera “efficace di tante realtà cattoliche, che offrono un generoso aiuto a tante persone bisognose senza alcuna discriminazione.” Ma anche un grazie alle Autorità turche “per il grande sforzo messo in atto nell’assistenza agli sfollati, specialmente ai rifugiati siriani e iracheni, e per l’impegno concreto nel cercare di soddisfare le loro esigenze. Auspico che non manchi il necessario sostegno anche delle comunità internazionale.”

Ai giovani il Papa ha chiesto di non scoraggiarsi: “ Ricordatevi sempre che Dio non dimentica nessuno dei suoi figli, e che i più piccoli e i più sofferenti sono più vicini al suo cuore di Padre.”

Appena giunto a Roma in auto il Papa si è recato a Santa Maria Maggiore come è ormai sua abitudine al rientro di ogni viaggio.

Free Webcam Girls
151.11.48.50