Tre donne un’unica fede

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Un’intellettuale votata alla ricerca di Dio. Una veggente stigmatica del profondo Sud. Una missionaria laica tragicamente uccisa in Somalia. Chiara Lubich, Natuzza Evolo, Annalena Tonelli. Tre donne e un’unica fede, tre modi diversissimi di testimoniare l’apostolicità al femminile ai nostri giorni.

E’ dedicata a queste tre figure la puntata di “Correva l’anno” di martedì 9 agosto, in onda su Rai Tre alle 23.45. Il resoconto, firmato a due mani da Giovanni Grasso e Alessandro Varchetta, ripercorre la storie di queste tre interessanti figure religiose, che con accenti e sensibilità differenti hanno apportato il loro contributo all’esperienza spirituale della Chiesa nel ‘900.

Da un piccolo cenacolo sorto a Trento alla fine della guerra, il movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich è oggi una delle realtà più espressive della cattolicità. Sempre sorridente e aperta al dialogo, Chiara Lubich è stata un modello di apertura e di confronto con le confessioni cristiane e con le altre fedi e religioni. In una organizzazione ecclesiastica Chiesa dall’impronta fortemente maschile, ha offerto il contributo del ‘genio femminile’ all’opera di evangelizzazione della Chiesa, trovando in Papa Giovanni Paolo II un interlocutore intelligente e sensibile in questa apertura.

 

E’ stata definita la ‘Padre Pio’ di Paravati, perché come il Santo di San Giovanni Rotondo anche lei ha ricevuto le stimmate. E da questo piccolo paese della Calabria più profonda, Natuzza Evolo è stata al centro di ampie discussioni e ricerche scientifiche. Ma è stata anche l’iniziatrice di un movimento spirituale di fedeli e devoti della Madonna, che lei vide in visione in gioventù e a cui si consacrò per tutta la vita. Sposa e madre, mistica e veggente, Natuzza è stata tra le figure più note della spiritualità popolare in Italia.

Una figura nascosta e quasi anonima, quella di Annalena Tonelli, che nel 2003 ha pagato con la vita la sua testimonianza di fede a favore degli ammalati del Kenia e della Somalia. Non ha dietro di sé ordini religiosi o movimenti organizzati, la sua è una figura affascinante di cristiano che lascia tutto – prospettive, carriera, famiglia – per dedicarsi alla promozione del Vangelo. Un modello di oblazione che ha incantato non solo tanti fedeli, ma anche numerosi laici, che vi hanno visto un esempio di dedizione e di altruismo.

Al termine della puntata, a commento di queste tre esperienze, l’analisi di Paolo Mieli, storico ed ex direttore del Corriere della Sera.

 

 

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