Autorità di Informazione Finanziaria, René Bruelhart nominato presidente

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Comincia una nuova fase del nuovo corso dell’AIF. Il Papa ha nominato presidente del Consiglio direttivo René Bruelhart, che ha svolto dal 2012 ad oggi le funzioni di direttore dell’Autorità, traghettandola verso una serie di importanti accordi internazionali. Secondo gli Statuti, ora il Segretario di Stato vaticano, su proposta di Bruelhart, nominerà il nuovo direttore dell’Autorità. Si concluderà così la transizione dell’organismo finanziario, che da luglio ha un nuovo Consiglio direttivo, dotato di alto profilo internazionale.

René Bruelhart è dunque il nuovo presidente dell’AIF. Entrato nei ranghi dell’organismo vaticano come un consulente ‘ad hoc’ per l’antiriciclaggio e poi nominato direttore dell’Autorità, Bruelhart ha portato a termine in questi anni il processo di riforma. Sotto la sua direzione, l’Autorità di Informazione Finanziaria è entrata tra i membri del Gruppo Egmont, che riunisce le unità di informazione finanziaria di tutto il mondo; ha stipulato diversi protocolli di intesa bilaterali con autorità analoghe di altri Paesi – i più importanti dei quali possono essere considerati quelli con Stati Uniti, Germania e Italia – e ispirato la riforma dello Statuto, che ha segnato la vocazione internazionale dell’Autorità.

Una vocazione internazionale che era stata testimoniata  lo scorso luglio dalla nomina del nuovo consiglio direttivo   – presidente ad interim era stato nominato in precedenza  Mons. Giorgio Corbellini. Marc Odenall, Joseph Yuvaraj Pillay, Juan C. Zarate e Maria Bianca Farina avevano rimpiazzato il precedente Consiglio composto completamente da italiani.

Ma l’Aif aveva già intrapreso da tempo la strada del rafforzamento del suo profilo internazionale. A luglio 2012, il Comitato del Consiglio d’Europa MONEYVAL aveva dato una valutazione generalmente positiva del sistema economico/finanziario della Santa Sede/Stato di Città del Vaticano. A partire da quella valutazione, la Santa Sede ha proseguito nella costruzione di un peculiare sistema finanziario, aderente agli standard internazionali, e il percorso di riforma dell’Aif è esemplare in questo senso.

Seguendo le raccomandazioni di MONEYVAL, i poteri dell’Autorità erano stati puntellati già nel dicembre del 2012, quando due riforme della normativa antiriciclaggio avevano dato all’AIF, fra le altre cose, il potere di stipulare protocolli di intesa con analoghe autorità di altri Paesi senza il nulla osta della Segreteria di Stato.

Queste due modifiche avevano migliorato la cooperazione internazionale, favorendo l’adesione dell’Aif al gruppo Egmont, l’ombrello sotto il quale si riuniscono le Unità di Informazione Finanziaria nel mondo.

Con il Motu proprio dell’8 agosto 2013 e con la legge n. XVIII dell’ottobre del 2013, poi, veniva conferito all’AIF, in aggiunta ai poteri già stabiliti, quello della vigilanza prudenziale. Lo sbocco naturale di queste riforme è stato l’adeguamento dello Statuto dell’Autorità, entrato in vigore il 21 novembre 2013.

Il nuovo statuto ha istituito un ufficio per la vigilanza prudenziale dotato di necessarie risorse professionali; rafforzato i poteri della direzione dell’autorità; delineato chiaramente il compito del consiglio direttivo dell’AIF, definito come un organismo che definisce gli obiettivi strategici dell’autorità; qualificato il presidente come “presidente del Consiglio direttivo”.

Resta per ora vacante la casella del direttore. Tutto lascia pensare che il prescelto sarà Tommaso Di Ruzza, ora Vicedirettore dell’Autorità. Rispettato giurista, con un curriculum di studi internazionalistici a Siena, Roma e Oxford, ed esperienza acquisita come consigliere giuridico della Santa Sede sin dal 2005, dal 2011 ha seguito le questioni operative, giuridiche e internazionali dell’AIF sin dalla sua costituzione, per poi essere nominato Vice Direttore nel giugno 2014. È considerato tra i principali fautori ed estensori dei miglioramenti che la Santa Sede ha apportato al suo quadro istituzionale e giuridico per aderire ai parametri internazionali ed europei, e ha seguito i negoziati per la valutazione di MONEYVAL, per l’entrata nel Gruppo Egmont e per i vari Protocolli d’intesa sottoscritti dall’AIF.

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