Medellin: Balestrero la Chiesa è in prima linea per la pace

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“La guerriglia, i paramilitari, le bande criminali, il reclutamento forzato di minori e il suo impiego forzato provocano una percentuale di attentati alla vita umana molto più alta di quanto accade nelle società europee e nordamericane”. Lo ha detto il nunzio apostolico in Colombia, monsignor Ettore Balestrero, al IV convegno internazionale promosso dalla Fondazione Joseph Ratzinger – Benedetto XVI sul tema “Il rispetto per la vita cammino per la pace”, in corso in questi giorni a Medellin.

“L‘America Latina è uno dei continenti più giovani e promettenti – ha detto l‘arcivescovo – in termini di sviluppo secondo gli indici delle Nazioni Unite, per esempio per quel che riguarda la speranza di vita, il livello di scolarizzazione e del prodotto interno lordo”, ma “si perde la vita con troppa facilità” e “sembra valere meno che ad altre latitudini”. Forse colpa di un certo “ateismo libertino” e di un conseguente “edonismo radicale”. Inoltre, “la logica del mercato ha assolutizzato i valori dell‘efficienza e della produttività, innanzandoli a criteri di giudizio di tutte le attività, a scapito della dignità della vita di coloro che si trovano ai margini del mercato”. Il nunzio ha ricordato i pericoli derivanti da una certa secolarizzazione e della sessualità vissuta esclusivamente come “un‘espressione del benessere fisico ed emotivo”.

“È importante che tutti si ascoltino e si rispettino”. Lo ha detto conversando con i giornalisti il nunzio apostolico in Colombia, l‘arcivescovo Ettore Balestrero, a margine del IV convegno internazionale promosso dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI in corso in questi giorni a Medellin (Colombia) sul tema “Il rispetto per la vita cammino per la pace”. “La Chiesa (i cattolici sono l‘88% della popolazione) offre il suo contributo nella ricerca della pacificazione della nazione colombiana dopo oltre 50 anni di guerra – ha chiarito il nunzio – attraverso la sua Dottrina sociale. È importante che tutta la società trovi motivi di riconciliazione perché in questi lunghi anni ha avuto ferite che sono entrate nel cuore delle persone. La Chiesa desidera che i negoziati per la pace aiutino la Colombia cambiare pagina”. “È necessario un movimento complessivo dell‘intera società – ha proseguito il presule -. Occorre volontà di riconciliazione e di giustizia. Momenti come questo convegno internazionale sono importanti perché promuovono valori come la giustizia e la solidarietà”. (segue)

“La vita è una questione fondamentale, oltre ad altre sfide come la realtà economica e sociale, la violenza nelle strade, il narcotraffico, le disuguaglianze economiche e la globalizzazione che crea sacche di povertà. Poi ovviamente le sfide poste dalla vita nascente e dal fine vita”, ha sostenuto il nunzio. “La Colombia non potrà farcela – ha aggiunto ancora monsignor Balestrero – senza l‘impegno di ogni singola persona e di tutta la società. E anche senza l‘aiuto degli altri Paesi, soprattutto pensando al post conflitto”. “La Chiesa è in prima linea – ha concluso il nunzio apostolico – prima di tutto nel dibattito in corso sulle del conflitto e sul piano sociale con progetti di reintegrazione per coloro che hanno abbandonato la lotta armata. Esistono accordi tra la conferenza episcopale e agenzie dello Stato per creare esperienze pilota. Ci vuole rispetto per le storie di sofferenza di queste persone e per la giustizia. Tutti desiderano la pace. Ora si deve trovare il consenso perché la pace si raggiunge con la riconciliazioni delle parti in causa”.

Fonte: SIR

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