Papa Francesco beatifica Montini e chiude il Sinodo in Piazza San Pietro

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Cosa si intende per “novità” del Vangelo? Papa Francesco lo spiega bene nella omelia della messa della chiusura del Sinodo e della beatificazione di Paolo VI. La novità vera  è che “Dio solo è il Signore dell’uomo, e non c’è alcun altro.”

In una Piazza San Pietro assolata ed estiva, con diverse migliaia di fedeli e con il Papa emerito Benedetto XVI, Francesco ha commentato le Letture della liturgia. Un passo famoso del Vangelo, con quel “ date a Dio  quel che è di Dio e date a Cesare quello che è di Cesare”. Frase che il Papa definisce “ironica e geniale”. Una frase che Matteo pensa per gli ebrei del tempo di Gesù, ma che funziona in tutti i tempi. “ Un cristiano che vive il Vangelo è “la novità di Dio” nella Chiesa e nel Mondo. E Dio ama tanto questa “novità”! «Dare a Dio quello che è di Dio», significa aprirsi alla Sua volontà e dedicare a Lui la nostra vita e cooperare al suo Regno di misericordia, di amore e di pace.”

Il Papa parla anche del Sinodo e introduce con una affermazione: “il cristiano guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere pienamente la vita – con i piedi ben piantati sulla terra – e rispondere, con coraggio, alle innumerevoli sfide nuove.” Nel Sinodo, spiega “ abbiamo sentito la forza dello Spirito Santo che guida e rinnova sempre la Chiesa chiamata, senza indugio, a prendersi cura delle ferite che sanguinano e a riaccendere la speranza per tanta gente senza speranza.”

Poi il pensiero va a Paolo VI che a proposito del Sinodo disse: “scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi … alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società” (Lett. ap. Motu proprio Apostolica sollicitudo).

Poi il grazie di Francesco sottolineato dall’ applauso della Piazza. “Nei confronti di questo grande Papa, di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio oggi non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie! Grazie nostro caro e amato Papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa!”

Ed ha aggiunto nella umiltà “risplende la grandezza del Beato Paolo VI che, mentre si profilava una società secolarizzata e ostile, ha saputo condurre con saggezza lungimirante – e talvolta in solitudine  il timone della barca di Pietro senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore.”

Al termine della messa il Papa ha guidato la recita dell’ angelus e prima ha voluto ricordare, oggi che si celebra la Giornata Missionaria Mondiale, che Paolo VI “è stato uno strenuo sostenitore della missione ad gentes; ne è testimonianza soprattutto l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi con la quale ha inteso risvegliare lo slancio e l’impegno per la missione della Chiesa.” E sulla devozione mariana di Montini, Francesco ricorda: “A questo Pontefice il popolo cristiano sarà sempre grato per l’Esortazione apostolica Marialis cultus e per aver proclamato Maria “Madre della Chiesa”, in occasione della chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano II.”

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