La Cei: ‘Famiglia bene comune della società’

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Con il caso Wesolowski sta passando “il messaggio chiaro di Papa Francesco, sulla scia di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, quello cioè che la pedofilia è un crimine e che on c’è nessuna possibilità di sottovalutare questo crimine e di passarla liscia”. Parla chiaro al termine del Consiglio episcopale permanente, il segretario generale della Cei mons. Nunzio Galantino. “La Chiesa – ha aggiunto – con grande coraggio sta dicendo cosa bisogna fare di fronte a questa piaga e fa bene a guardarsi all’interno, e sicuramente andrà avanti, ma stiamo attenti a non favorire zone franche”, tuttavia il n.2 della Cei ha detto di aspettare ”il giorno in cui altre categorie prenderanno provvedimenti, in cui i governi interverranno, sono tutti felici se un prete, meglio se vescovo, viene arrestato, anche noi, ma mi chiedo se lo stesso accada nel resto della società”.

A pochi giorni dall’apertura del Sinodo sulla famiglia, mons. Galantino ha ribadito il no della Chiesa italiana al matrimonio gay puntando il dito contro chi “non esita a dare via preferenziale a richieste come il riconoscimento delle cosiddette unioni di fatto o,
addirittura, l’accesso al matrimonio per coppie formate da persone dello stesso sesso”. “Del resto – si legge nel comunicato finale – che aspettarsi per la famiglia se la preoccupazione principale rimane quella di abbreviare il più possibile i tempi del divorzio, enfatizzando così una concezione privatistica del matrimonio?”. Il Sinodo – ha aggiunto poi il segretario generale – non sarà limitato al dibattito sulla Comunione ai divorziati risposati: ” Al centro, non perdiamolo di vista ci sarà la discussione sulla famiglia come bene comune della società”.

Nella conferenza stampa finale non è mancato ampio spazio alle domande sulla situazione politica italiana. “Non è questione – ha detto monsignor Galantino – se il governo Renzi piaccia a noi o no. Bisognerebbe chiedere alla gente se sta trovando le risposte. La nostra impressione è che ci sia da ridisegnare l’agenda politica mettendo come priorità la famiglia, il lavoro, i giovani e i temi della formazione e della scuola ma non annunciandoli, affrontandoli veramente”. “Sulla questione del lavoro – ha aggiunto – sventolano troppe bandiere” e lo scontro sterile provocherà “morti da una parte e dall’altra e soluzioni a mezz’aria. Troppa gente, nei sindacati e nella politica, piuttosto che cercare soluzioni al drammatico problema del lavoro, bada a tenere alto il numero dei propri iscritti”.

Monsignor Galantino ha poi confermato che la riforma dei regolamenti della Cei verrà definitivamente approvata all’assemblea Cei di Assisi dal 10 al 13 novembre 2014. Al termine del mandato del Cardinale Bagnasco – nel marzo 2017 – sarà presentata al Papa una terna per la presidenza “secondo ordine alfabetico o secondo i voti ottenuti”. “Resta – ha precisato Galantino – la libertà del Santo Padre di scegliere chi vuole”.

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