Assassinato in Turchia il vescovo Padovese. Avrebbe preso parte al viaggio del papa a Cipro

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Ancora sangue nella Chiesa in Turchia. A quattro anni dall’uccisione di don Andrea Santoro, questa volta ad essere assassinato è stato il vescovo cattolico Luigi Padovese. L’omicidio, proprio alla vigilia del viaggio a Cipro del Santo Padre per la consegna dell’Istrumentum Laboris del Sinodo per il Medio Oriente, giunge come un fulmine a ciel sereno in Vaticano. Il vescovo, infatti, membro del Consiglio presinodale per il Medio Oriente della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, avrebbe dovuto partecipare al breve ma importantissimo viaggio apostolico del Santo Padre.

Stando alle prime ricostruzioni turche si escludono i motivi politici. Il vescovo infatti è morto dopo essere stato accoltellato nella sua casa nella provincia di Hatay, in Turchia. Il presunto assassino – l’autista del prelato, Murat A. – è già stato arrestato: lavorava per lui da quattro anni e mezzo e, a quanto pare, era sotto terapia psicologica. Le autorità turche per il momento escludono il movente politico. Padovese è stato ucciso a coltellate nella sua casa nella città portuale sul Mediterraneo, nel Sud della Turchia. Di origine milanese, il vescovo lavorava nella diocesi di Iskenderun (nota anche come Alessandretta), vicino ad Antiochia, ed era vicario apostolico per l’Anatolia.
Lo stato d’animo che si respira in queste ore in Vaticano è stato espresso da Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, che alla notizia dell’uccisione di Padovese, ha espresso “sconcerto, preoccupazione e solidarietà ai cattolici della Turchia”.

Padre Lombardi ha riferito che il Papa “è stato informato” dell’assassinio del Vicario apostolico in Anatolia, mons. Luigi Padovese e ha espresso “grandissimo sconcerto e dolore”. Il Pontefice, ha aggiunto, si è subito raccolto in preghiera. “Cio che è accaduto – sono ancora le parole di padre Lombardi – è terribile, pensando anche ad altri fatti di sangue in Turchia, come l’omicidio alcuni anni fa di don Santoro”. Da parte nostra, ha concluso il gesuita a nome della Santa Sede, “preghiamo perchè il Signore lo ricompensi del suo grande servizio per la Chiesa e perchè i cristiani non si scoraggino e, seguendo la sua testimonianza così forte, continuino a professare la loro fede nella regione”.

Nessun cambiamento nel viaggio del Papa a Cipro: “Il viaggio del Papa a Cipro e il Sinodo del Medio Oriente – ha detto ancora padre Lombardi – dimostrano di avere un attenzione notevole e importante per la vita della chiesa nelle regioni del Medio Oriente, sottoposta a situazioni di rischio e un’attenzione particolare ai cristiani in Medio Oriente”.
“Siamo distrutti, costernati perché è stato un fatto imprevedibile”. E questo quanto riesce a dire Antonio Lucibello, nunzio apostolico in Turchia. “Al momento attuale -non ho notizie più dettagliate. Ma da quanto ho appreso, l’autista di monsignor Padovese, Murat, avrebbe ammesso le proprie responsabilità. È strano perchè io ho sempre visto quest’uomo come una persona molto devota a Padovese e sempre servizievole”.

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