Aperto il Bicentenario di don Bosco

Condividi su...

Sabato 16 agosto si è aperto il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, che per il  Rettor Maggiore dei salesiani Ángel Fernández Artime è “l’occasione per un vero rinnovamento pastorale e spirituale della nostra famiglia e per vivere con rinnovato vigore e convinzione la missione che ci è stata affidata…

Oggi ci troviamo come Famiglia Salesiana, insieme a molte autorità civili e della Chiesa, amici di Don Bosco e dei giovani, in mezzo a queste stesse colline dove è nato don Bosco, dichiarando l’inizio delle celebrazioni per Bicentenario della sua nascita. Dopo tre anni di preparazione e uno di festa, il punto di arrivo sarà il prossimo 16 agosto 2015 quando saranno 200 anni da quando è arrivato nella Chiesa e nel mondo per il bene dei giovani”.

Durante l’omelia il Rettor Maggiore ha ringraziato al “Dio grande e misericordioso per aver suscitato nella Chiesa San Giovanni Bosco come amico, fratello e padre della gioventù. Un don Bosco che con il suo carisma sentiamo come regalo del Padre alla Chiesa e al mondo. Un Don Bosco che si è andato formando nel tempo, da quando stava in braccio a mamma Margherita, poi mediante l’amicizia con dei buoni maestri di vita, modellando il proprio cuore di Buon Pastore, imitando il Gesù Buon Maestro, nella vita quotidiana passata in mezzo ai giovani”.

Poi ha ricordato il ruolo della mamma: “Quel ragazzo, Giovanni, ebbe pure al suo fianco una madre che con generosità, con rinuncia ai battiti del proprio cuore, con una stupenda complicità madre-figlio, fece tutto il possibile affinché questo figlio tanto amato, sul quale vedeva che Dio aveva già posto il suo sguardo,  non rimanesse tra  il fieno e quei pochi animali che la famiglia possedeva. Quella stessa mamma, che quando la vita le diede la possibilità di godere delle gioie d’essere nonna, e vedere tramontare il sole ai Becchi, non ebbe dubbi, guardando il Crocefisso, di lasciare la propria casa per essere madre dei ‘birichini’ di don Bosco, fino al suo ultimo respiro”.

Ma per giungere a tale livello di consapevolezza don Bosco è stato ‘docile allo Spirito Santo’ ed “accolse ogni ragazzo che non aveva un focolare, una casa, un padre o una madre. Tra quei suoi stessi giovani invitò i più generosi a diventare collaboratori della sua opera, dando così origine alla Società di San Francesco di Sales; insieme a Maria Domenica Mazzarello fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice;

con dei buoni cristiani laici, uomini e donne, costituì l’Associazione dei Cooperatori Salesiani per consolidare e sostenere quel progetto di Dio a favore dei giovani, anticipando così le nuove forme di apostolato nella Chiesa, fino ad arrivare, per mezzo dell’azione dello stesso Spirito Santo, a questa realtà che è oggi la Famiglia Salesiana nella Chiesa e nel mondo, un grande albero le cui radici si estendono in tutte le parti della terra, essendo motivo di speranza, di profonda umanità e di salvezza per molti ragazzi, ragazze, giovani e gente del popolo di Dio”.

Da questa consapevolezza è derivato il suo sistema preventivo, ha affermato il Rettor Maggiore concludendo l’omelia: “Portava i giovani a una maturazione umana, all’incontro con Cristo, all’educazione nella fede, alla celebrazione dei sacramenti, al vivere profondamente la propria condizione di giovani capaci di impiegare le proprie migliori energie in campo professionale e all’interno della società civile, così come nel servizio al prossimo.

La sua ‘unione con Dio’ e la sua incessante fiducia in Maria Ausiliatrice, che sentiva come ispiratrice e sostenitrice di tutta la sua opera, gli hanno sempre dato la forza per un’incessante donazione di se stesso nel lavoro a favore dei suoi giovani, cercando solamente il loro bene, la loro felicità, qui e per l’Eternità”.

Al termine della celebrazione eucaristica il Rettor Maggiore ha inviato un messaggio ai salesiani nel mondo: “Il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco è un anno giubilare, un’ ‘anno di Grazia’, che vogliamo vivere come Famiglia Salesiana con un senso di gratitudine al Signore, con un senso di umiltà ma anche di grande gioia, consapevoli che è stato il Signore a benedirci con questo bellissimo movimento spirituale apostolico fondato da Don Bosco e sotto la guida di Maria Ausiliatrice, che chiamiamo oggi ‘Famiglia Salesiana’…

Crediamo che questo Bicentenario sarà realmente un’opportunità di vero rinnovamento spirituale e pastorale per la nostra Famiglia, un’occasione per rendere più vivo il carisma e rendere più attuale Don Bosco, come lo è sempre stato per i giovani. Crediamo che sarà un’opportunità per vivere con rinnovata convinzione e forza la Missione che ci è stata affidata, sempre per il bene dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e dei giovani di tutto il mondo, in special modo quelli che ne hanno più bisogno, i più poveri e i più fragili…

Da questa collina dei Becchi dichiariamo dunque aperto l’anno della Celebrazione del Bicentenario della Nascita di Don Bosco. Che Don Bosco, dal Cielo, ci benedica e ci doni la grazia di rendere concreto il nostro impegno per la gioventù e faccia in modo che questo nostro sogno sia realtà. Buon bicentenario a tutti!”

Ed anche la XXXV edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli ha allestito una mostra dedicata al santo dei giovani: ‘La società dell’allegria. L’oratorio di Don Bosco: Questa è la mia casa’, che farà riscoprire il grande carisma del Santo dei giovani delle periferie torinesi, attraverso la realizzazione di un vero oratorio, animato da giochi, canti e animazioni teatrali e il racconto di alcuni episodi della vita di don Bosco, come afferma uno dei curatori, Davide Cestari:

“Sapevo che ad agosto di quest’anno sarebbero partiti i festeggiamenti per il bicentenario della sua nascita che cade nel 2015. E’ stata una sorpresa straordinaria imbattersi in un uomo così… Ci sono decine di episodi narrati nella mostra, nei quali la grandezza educativa del santo capovolge l’esistenza dei più umili, fino a irradiare la santità di cui è fatta”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50