Enciclica sull’ecologia. Il Papa l’annuncia, ma ci vorrà tempo

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Più che una prima bozza, si tratta di una raccolta di interventi e opinioni. Più grande di un terzo dell’Evangelii Gaudium, secondo le parole di Papa Francesco. Il quale ha raccontato, nella conferenza stampa in aereo di ritorno dal viaggio in Corea, di aver ricevuto una prima bozza del documento papale dal cardinal Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace, prima di partire per la terra del calmo mattino. E ha sottolineato che comunque ci sono molti miglioramenti da fare. Il primo: condensare il testo. Il secondo: dargli una visione coerente.

Un “problema non facile”, ha detto lo stesso Papa Francesco, perché “sulla custodia del creato anche l’ecologia, anche l’ecologia umana si può parlare con una certa sicurezza fino a un certo punto. Poi, vengono le ipotesi scientifiche, alcune abbastanza sicure, altre no”.

E dunque, “in un’enciclica così, che deve essere magisteriale, si deve andare avanti soltanto sulle sicurezze: le cose che sono sicure. Perché se il Papa dice che il centro dell’Universo è la Terra e non il Sole, sbaglia, perché dice una cosa che è scientifica, non va. Così succede adesso, no? Dobbiamo fare adesso lo studio, numero per numero, e credo che diventerà più piccola. Ma, andare all’essenziale e a quello che si può affermare con sicurezza. Ma si può dire in nota, a piè di pagina, ‘su questo c’è questa ipotesi, questa, questa’, ma dirlo come informazione, ma non nel corpo di un’enciclica che è dottrinale e deve essere sicura”.

Le parole di Francesco stanno proprio a testimoniare come il documento messo nelle mani del Papa quattro giorni prima del viaggio in Corea non era propriamente una bozza fatta e finita dell’enciclica, eventualmente da limare. Da quando Papa Francesco ha manifestato l’intenzione di parlare di ecologia, il dicastero vaticano si è messo in moto. L’ecologia è uno dei suoi compiti, e da lì vengono i testi vaticani sull’acqua, le osservazioni sull’energia recentemente raccolte in un volume, i discorsi sviluppati sul tema del lavoro.

Non c’era solo Giustizia e Pace a lavorare sul tema. Papa Francesco ha spesso incontri informali, che non finiscono nemmeno sul bollettino. Ha chiesto a molti un parere e un contributo, persino – raccontano – a “un gesuita austriaco che ha lavorato in Argentina”. A un certo punto sembrava che davvero tutti stessero pensando a un testo sull’ecologia.

Poi il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ha presentato una bozza, tutta basata sul concetto di ecologia umana. Un concetto che si ritrova nella “Caritas in Veritate”, e che era uno dei cavalli di battaglia di Benedetto XVI, il quale fu soprannominato “il Papa verde” e addirittura nominato come uno dei più influenti pensatori ecologici nel 2007. La bozza è piaciuta a Papa Francesco, che ha detto al Pontificio Consiglio di andare avanti.

E allora, come di consueto, sono stati raccolti tutti i contributi, ne sono stati chiesti altri, si sono pensati possibili sviluppi dell’enciclica. Il testo arrivato al Papa sembra essere un composto eterogeneo di opinioni scientifiche di vari scienziati e consultori. A quanto pare, il testo nemmeno è stato armonizzato. Il cardinal Turkson ha comunque voluto portarlo a Papa Francesco, come testimonianza del lavoro svolto.

Ci vorrà comunque tempo perché l’enciclica sia delineata nella sua completezza, e di certo un documento papale sul tema non potrà arrivare prima di fine dicembre. Quando la Santa Sede sarà comunque impegnata su altri fronti che coinvolgono proprio il Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace.

In primis, la conferenza di Vienna sulla conseguenza umanitaria delle armi nucleari. Un testo sul disarmo nucleare sta venendo preparato  da Giustizia e Pace, Pontificia Accademia dellle Scienze Sociali e Segreteria di Stato. La conferenza di Vienna (tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo) è l’ultimo passaggio di un tavolo che è passato prima da Oslo e poi da Nayarit, in Messico, composto da diverse nazioni che puntano a una definizione delle conseguenze umanitarie degli armamenti. Vero che nessuna delle nazioni detentrici di arsenali militari è stata presente agli incontri, persino boicottandoli. Vero è che questo movimento è forte, riconosciuto internazionalmente, e punta davvero ad una nuova definizione del disarmo nucleare Sul tema, la Santa Sede è in prima fila.

E poi, Giustizia e Pace sta lavorando al prossimo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace. Ancora non è uscito l’annuncio del tema. Nel viaggio di ritorno dalla Corea, il Papa ha parlato a lungo della tortura, ma anche della dignità delle comfort woman coreane, e del dramma della schiavitù. Il traffico di esseri umani è in fondo una parte fondamentale del magistero di Papa Francesco. E a quello sembra voglia dedicare il tema del prossimo messaggio della Giornata Mondiale della Pace, con la ferma convinzione che siamo tutti fratelli, e dunque nessuno può essere ridotto in schiavitù.

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