Rimini: il Meeting per l’amicizia fra i popoli verso le periferie del mondo

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Dal 24 agosto la fiera di Rimini si animerà di nuovo di tanti giovani che si confronteranno sul tema del XXXV Meeting: ‘Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo’.  Presentando il tema il presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, ha affermato: “Quella del prossimo Meeting sarà l’esperienza di un viaggio verso le periferie del mondo e dell’esistenza, in cui paragonarsi con le sfide che la realtà pone. Il periodo storico in cui ci troviamo è estremamente complesso; problemi irrisolti e nuove sfide riempiono l’orizzonte di ogni uomo.

La crisi della cultura occidentale e l’evidente incapacità degli adulti di assumersi responsabilità e di educare, lo smarrimento del senso della vita e l’inquietante solitudine di tanti, l’insicurezza dell’economia globalizzata e lo spettro di nuove speculazioni finanziarie, la migrazione di interi popoli alla ricerca di una ultima speranza, il futuro lavorativo incerto di milioni di giovani e meno giovani, il dramma di paesi alla ricerca della libertà, la violenza sofferta sempre più tragicamente dalle comunità cristiane nel mondo.

C’è qualcosa che permette di vivere in queste periferie? Le grandi domande di felicità di giustizia di amore e di bellezza fanno vibrare il cuore dell’uomo a qualsiasi latitudine geografica o in qualsiasi condizione o periferia esistenziale egli si trovi. Questa può essere la risorsa. Desideriamo incontrare persone per cui la realtà è innanzitutto qualcosa da abbracciare e non da combattere, un misterioso ‘dato’ da cui lasciarsi provocare, consapevoli che ‘le cose e gli altri’ rappresentano un bene, l’occasione attraverso cui il destino si fa presente.

Nella storia cristiana questo destino si è rivelato diventando una compagnia concreta che genera uomini capaci di valorizzare ogni sincero tentativo di ricerca, e desiderosi di costruire con tutti il bene comune”. Ed intanto per allestire i padiglioni e le mostre a Rimini sono arrivati i volontari.

Sono circa 600 coloro che stanno lavorando nel pre-meeting: 400 universitari, provenienti da numerosi atenei italiani, a partire dalla Lombardia, con i 46 universitari della Facoltà di Architettura e gli 81 di Ingegneria della Bovisa di Milano, a cui si aggiungono i 111 del Politecnico e i 33 dell’Accademia di Brera. Nutrita la rappresentanza dell’Emilia-Romagna, con 118 volontari provenienti dall’ateneo di Bologna, 14 da Ferrara, 5 da Modena, 7 da Parma, 4 dall’Università di Rimini. E ancora 4 volontari dall’Università di Torino, 4 da Genova e 5 dalla Svizzera Lugano. A questi si aggiungono circa 200 volontari adulti provenienti da tutta Italia.

I turni sono molto intensi, come ha affermato l’ingegner Franco Casalboni, che coordina i volontari nella fase di allestimento: “Si parte alle 8,45  con un momento di preghiera insieme, la recita delle lodi. Il lavoro inizia dalle 9 alle 13, si pranza insieme e si ricomincia dalle 14,15 alle 18,45. Poi per cena ci si trova tutti all’oratorio di S. Giuseppe al Porto, una bella occasione di condivisione”.

Ai 600 del pre-meeting seguiranno i 3107 volontari, pagandosi vitto ed alloggio) che lavoreranno durante la settimana del Meeting, con una nutrita e ormai consolidata presenza dall’estero, con ben 16 paesi rappresentati: Austria, Belgio, Camerun, Canada, Colombia, Ecuador, Francia, Gran Bretagna, Haiti, Kosovo, Lituania, Messico, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Ucraina.

Ed il Meeting apre domenica 24 agosto con una testimonianza del Custode di Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo, in un fil rouge che si concluderà sabato 30 agosto con la testimonianza di Paul Jacob Bhatti, Presidente della Shahbaz Bhatti Memorial Trust; mons. Ignatius Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria; mons. Shlemon Warduni, Vescovo Ausiliare del Patriarcato di Babilonia della Chiesa Cattolica dei Caldei, Iraq; e Domenico Quirico, inviato de La Stampa.

Inoltre domenica 24 agosto ci sarà uno spettacolo in omaggio a Federico Fellini: ‘Io, un sassetto tra le stelle’, con l’esecuzione della suite di Nino Rota tratta da ‘La Strada’, in occasione dei 60 anni del capolavoro felliniano. La giornalista Francesca Fabbri Fellini (che ci ha rilasciato un’intervista), introdurrà la serata, svelando alcuni aneddoti legati allo zio e alla pellicola:

“Scegliere ‘La Strada’ come tema dello spettacolo inaugurale della XXXV edizione del Meeting significa scegliere un messaggio per il pubblico universale. E’ stato forse il film più amato di Federico, proprio per il suo linguaggio che non ha bisogno di sottotitoli, è in sostanza una storia senza fine”. Addirittura papa Francesco recentemente ha dichiarato: “La Strada di Fellini è il film che forse ho amato di più. Mi identifico con quel film, nel quale c’è un implicito riferimento a San Francesco”.

E fra le mostre una porterà i visitatori a bordo della Voyager per un ideale viaggio interplanetario, partendo dalla Terra per raggiungere il confine esterno del Sistema solare. Attraverso la presentazione di immagini storiche, riproduzioni di modelli delle sonde spaziali, video e materiale multimediale, i visitatori saranno coinvolti nelle straordinarie sfide tecniche di queste imprese e negli spettacolari voli delle recenti missioni dedicate.

I visitatori verranno a contatto con diversi paesaggi extraterrestri, dalle affascinanti vedute di Marte agli esotici pianeti giganti, dalle grandi lune di Giove alla visione mozzafiato degli anelli di Saturno, fino all’atterraggio della sonda Cassini su Titano.

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