Benedetto XVI ai giovani di Malta: Siate i testimoni dei valori cristiani, “contro-cultura come ai tempi di San Paolo”

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E’ la piccola GMG maltese l’occasione più gioiosa del quattordicesimo viaggio apostolico di Benedetto XVI. Il papa arriva sulla banchina del Porto Grande della Valletta, con circa cinquanta minuti di ritardo. Lo fa a bordo di un catamarano, che è la stesso che nel 1990 ospitò anche Giovanni Paolo II, come avvenuto in tante Giornate mondiali della gioventù, l’ultima volta proprio a Sydney. Attorno al papa un piccolo gruppo di ragazzi, dieci, rappresentanti della gioventù maltese e delle associazioni che hanno vissuto il cammino della croce e dell’icona di Maria in preparazione alla visita apostolica.  “Nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo”, dice il papa ai giovani, invitandoli ad essere “orgogliosi che il  vostro Paese difenda sia il bambino non ancora nato, come pure promuova la stabilità della vita di famiglia dicendo no all’aborto e al divorzio”.


E’ un incontro che si fa festa, tra le immancabili bandiere, i “Benedetto, Benedetto” e i “Viva il Papa” in italiano, la musica e le danze: circa 12mila i giovani che hanno accolto le parole, gli stimoli e le indicazioni concrete del Santo Padre.
“Vi esorto – dice loro il papa – a mantenere questa coraggiosa testimonianza alla santità della vita e alla centralità del matrimonio e della vita famigliare per una società sana. A Malta e a Gozo le famiglie sanno come valorizzare e prendersi cura dei loro membri anziani ed infermi, ed accolgono i bambini come doni di Dio. Altre nazioni possono imparare dal vostro esempio cristiano”.

Ancor di più, “in quest’Anno Sacerdotale, vi chiedo di essere aperti alla possibilità che il Signore possa chiamare alcuni di voi a darsi totalmente al servizio del suo popolo nel sacerdozio e nella vita consacrata. Il vostro Paese ha dato molti eccellenti sacerdoti e religiosi alla chiesa. Siate ispirati dal loro esempio e riconoscete la profonda gioia che proviene nel dedicare la propria vita all’annuncio del messaggio dell’amore di Dio per tutti, senza eccezione”.

I giovani maltesi sembrano accogliere le parole di Benedetto XVI, che, partendo dal vangelo del giovane ricco, si sviluppa come  una vera e propria catechesi sulla giovinezza di San Paolo, che, proprio “da giovane, ha avuto un’esperienza che lo ha cambiato per sempre”. Proprio l’Apostolo delle Genti, che “un tempo era nemico della Chiesa e ha fatto di tutto per distruggerla”, ebbe “in  visione (…) una luce accecante”, e “divenne un discepolo fino ad essere un grande apostolo e missionario”. “Qui a Malta – ha continuato il papa  –  avete un particolare motivo di rendere grazie per le fatiche missionarie di Paolo, che divulgò il Vangelo nel Mediterraneo”.

Secondo il papa, quell’esperienza di molti anni fa è riattualizzabile, perché “Dio ama ognuno di noi con una profondità e intensità che non possiamo neppure immaginare”. “Egli – spiega – ci conosce intimamente, conosce ogni nostra capacità ed ogni nostro errore. Poiché egli ci ama così tanto, egli desidera purificarci dai nostri errori e rafforzare le nostre virtù così che possiamo avere vita in abbondanza. Quando ci richiama perché qualche cosa nelle nostre vite dispiace a lui, non ci rifiuta, ma ci chiede di cambiare e divenire più perfetti”.

L’invito ai giovani, a farsi autentici testimoni di scelte concrete, è continuo. “A quanti di voi desiderano seguire Cristo, come coppie sposate, genitori, sacerdoti, religiosi e fedeli laici che portano il messaggio del Vangelo al mondo, dico: non abbiate paura!”.
Senza farsi distrarre dalle sollecitazioni del mondo. “Certamente incontrerete opposizione al messaggio del Vangelo – spiega il papa -. La cultura odierna, come ogni cultura, promuove idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e  predicate da nostro Signore Gesù Cristo. Spesso sono presentate con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana. E’ facile, quando si è giovani e impressionabili, essere influenzati dai coetanei ad accettare idee e valori che sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi. Ecco perché dico a voi: non abbiate paura, ma rallegratevi del suo amore per voi; fidatevi di lui, rispondete al suo invito ad essere discepoli, trovate nutrimento e aiuto spirituale nei sacramenti della Chiesa”.

 

SALUTO A MALTA. Al termine dell’incontro il Santo Padre si è recato in aeroporto, dove alle 22:30 ha preso il volo per Roma Ciampino.Dopo il saluto del presidente Abela, il papa ha ringraziato le autorità dell’isola e ha esortato: “Siate degni figli di San Paolo”.
“Siate un esempio, sia quio che altrove, di una dinamica vita cristiana – ha detto – Siate fieri della vostra vocazione cristiana e conservate con cura la vostra eredità culturale. Guardate al futuro con speranza, con profondo rispetto per la creazione di Dio, ossequio per la vita umana, alta stima per il matrimonio e l’integrità della famiglia”.

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