Papa Francesco agli Scout d’ Europa: siate protagonisti, non spettatori

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“Voi siete i veri protagonisti di questo mondo, non siate solo spettatori!”. Lo scrive Papa Francesco nel suo messaggio ai 12 mila Scout d’Europa provenienti da 20 paesi, riuniti in Normandia per il 4° raduno internazionale. “Cari amici, vi incoraggio a non aver paura di affrontare le sfide della vita, in modo da salvaguardare i valori cristiani, in particolare la difesa della vita, lo sviluppo, la dignità di ogni persona, la lotta contro la povertà e tante altre battaglie che dobbiamo affrontare ogni giorno”.

“Andare, senza paura, a servire” il Papa richiama le parole della GMG di Rio e aggiunge: “Se accettiamo l’invito del Signore ad andare verso di Lui e sperimentare il Suo amore …. ci libererà da ogni timore..e ci invierà ad annunciarLo fino ai confini della terra, servendo il nostro prossimo nelle periferie più lontane. Ma questo è possibile – sottolinea – coltivando l’amicizia con Gesù,incontrandolo nella Parola e nei Sacramenti”.

Oggi la cerimonia di apertura del raduno, con l’alzabandiera e la messa internazionale. 5 mila gli italiani presenti. Con loro anche ragazzi di Lituania, Lettonia, Bielorussia, Russia e Ucraina grazie alla concreta solidarietà e alla spirito di condivisione della Federazione. “Il vostro incontro – scrive ancora il Papa – avviene nel centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. Vi invito a pregare perché si realizzi l’unità e la pace in Europa e nel mondo”.

Gli Scout d’Europa, nati dopo la seconda guerra mondiale, sono presenti in 18 paesi europei ed in Canada. Nella Federazione anche ortodossi ed evangelici. “Costruite l’Europa dei popoli” il mandato consegnato loro da Giovanni Paolo II nel ’94. In programma nei prossimi giorni gemellaggi tra le 1500 squadriglie presenti ed il pellegrinaggio a Lisieux. Chiusura del campo il 10 agosto.

 

“Annunciare il Vangelo di Cristo: il Santo Padre ci raccomanda con tutto il cuore di assumerci questo compito e di usare, a questo fine, la nostra testimonianza e lo strumento più bello che è nelle nostre mani, il metodo scout” commenta P. Boguslaw Migut, assistente federale. “Molte generazioni di tutto il mondo devono a questa geniale pedagogia, che festeggia i suoi cento anni, le loro virtù umane e le vittorie sulla mediocrità e sull’accontentarsi del poco”.

Nella creazione, nella propria storia personale e nel servizio ai fratelli, l’invito a riconoscere Dio, sorgente e fine dell’esistenza dell’uomo. “Un metodo diventato per molti cristiani un indispensabile aiuto nella via della santità. L’amore, la semplicità di Gesù, la sua obbedienza al Padre e il suo servizio alle sorelle e ai fratelli devono essere sempre il fondamento della nostra vita e del nostro servizio”.

“Il messaggio del Santo Padre ci esorta ed incoraggia” aggiunge la presidente dell’Unione Nicoletta Orzes “a perseguire con i mezzi dello scoutismo l’educazione integrale della persona, secondo l’umanesimo cristiano e la dignità di ciascuno come uomo e donna su cui Dio pone un disegno di vita; a non aver paura di affrontare le sfide della vita, in primis quella di impegnarci a lasciare un mondo migliore come indicato dallo stesso Baden Powell, fondato sulla pace, la difesa della vita, la fraternità; ad essere protagonisti nella vita della Chiesa, amandola e servendola con la generosità della giovinezza, ricercando e vivendo le virtù più nobili ed impegnative a fondamento della vita”.

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