I santi, una sorpresa di Dio

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Lo attendevamo tutti, e il giorno è arrivato. Benedetto XVI ha firmato il decreto sulla eroicità delle virtù di Giovanni Paolo II e si procede a grandi passi verso la beatificazione. Anche se alcuni, come recentemente il cardinale belga Daneels, si sono detti contrari a questa “accelerazione” ( che del resto è avvenuta anche per Madre Teresa).

La Chiesa gioisce e gioiscono i fedeli polacchi che nella lista dei prossimi beati vedono anche altri due connazionali: Stanislao Sołtys, chiamato Kazimierczyk, sacerdote professo dell’Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi; nato il 27 settembre 1433 a Kazimierz emorto il 3 maggio 1489 e soprattutto Giorgio Popiełuszko, il sacerdote diocesano ucciso in odio alla Fede il 20 ottobre 1984 nei pressi di Włocławek . Giovanni Paolo II era da poco papa, da poco aveva subito l’attentato in Piazza San Pietro, e ora forse sarà beatificato insieme a quel sacerdote sulla cui tomba volle pregare.

Tra i tanti decreti firmati dal papa, ci sono 5 santi e 6 beati, di epoche, nazionalità e condizioni diverse. E forse la vera notizia è la firma del tormentatissimo decreto di papa Pacelli “Papa Pacelli – ha affermato Benedetto XVI nel 50.mo della sua morte – ebbe a consolare sfollati e perseguitati, dovette asciugare lacrime di dolore e piangere le innumerevoli vittime della guerra… Agì spesso in modo segreto e silenzioso proprio perché, alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico”, intuiva che “solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il più gran numero possibile di ebrei”. E questa volta non ci sono state anticipazioni a sorpresa che potessero creare polemiche sterili.

Nell’ultimo anno Bendetto XVI ha espressamente chiesto che si verificassero alcuni punti della Positio. Proprio per essere certo che non ci fossero polemiche fuori luogo. E la firma è arrivata “a sorpresa” insieme ad altri luminosi esempi di santità. Ora si dovrà aspettare il riconoscimento di un miracolo, ma intanto la Chiesa cattolica ha rigettato la “leggenda nera” di un papa di cui stiamo ancora scoprendo la importanza.

E c’è un’altra figura che merita una attenzione particolare. Sarà infatti beatificata Chiara Badano, la giovane focolarina morta a soli 19 anni di sarcoma osseo, dopo tre anni di calvario. La sua è una storia dei nostri giorni. Chiara era nata nel 1971 ed è morta nel 1990. Chiara è una ragazzina normale, ma con un qualcosa in più: ama appassionatamente; è docile alla grazia e al disegno di Dio su di lei, che le si svelerà a poco a poco. Quando a 17 anni inizia la sua storia di sofferenza, non perde il suo luminoso sorriso; mano nella mano con i genitori, affronta cure dolorosissime e trascina nello stesso Amore chi l’avvicina. Rifiuta la morfina, perché le toglie lucidità, e dona tutto per la Chiesa, i giovani, i non credenti, il Movimento, le missioni. Luce l’aveva chiama Chiara Lubich, con la quale aveva un fitto rapporto espistolare.

Al funerale accorrono centinaia e centinaia di giovani che cantano i brani che ha scelto Chiara. La sua tomba, nel cimitero di Sassello, è meta di pellegrinaggi: fiori, pupazzetti, offerte per i bambini dell’Africa, letterine, richieste di grazie. Il Processo diocesano per la Causa della sua Beatificazione, aperto nel 1999 da Mons. Livio Maritano, vescovo di Acqui, ha avuto seguito con la fase romana. Nel 2008 la Serva di Dio è dichiarata Venerabile; successivamente è stato esaminato e riconosciuto un miracolo di guarigione, avvenuto a Trieste. Una santa per oggi, per tutti, per i ragazzi, per i malati per capire che la morte non è la fine, ma un inizio.

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