All’ambasciatore iraniano il papa chiede rispetto per i diritti umani e la comunità cristiana

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Rispetto dei diritti e dei valori umani fondamentali, cooperazione internazionale, libertà religiosa. Questi i temi principali del discorso che Benedetto XVI ha rivolto al nuovo ambasciatore iraniano presso la Santa Sede che oggi ha presentato le lettere credenziali. Ali Akbar Naseri, 53 anni, sposato con figli, professore e formatore del clero musulmano,nel suo discorso al papa aveva detto che “La Repubblica Islamica dell’Iran, credendo fermamente nell’efficacia dell’opera delle religioni, in particolare le due grandi religioni abramitiche, Cristianesimo e Islam, nell’arginare le crisi, nella soluzione dei problemi mondiali, e nell’offrire una risposta ai bisogni naturali, spirituali e materiali dell’uomo, al fine di eliminare le tensioni e superare le crisi a livello mondiale e regionale, specificatamente nella regione sensibile del Medio Oriente, non indietreggia di fronte a nessuno sforzo, non lesina la propria cooperazione e accoglie con favore il dialogo, lo scambio di opinioni e il confronto.”


Benedetto XVI ha fortemente ribadito comunque che: “La fede nel Dio unico deve avvicinare tutti i credenti e spingerli a lavorare insieme per la difesa e la promozione dei valori umani fondamentali. Fra i diritti universali, la libertà religiosa e la libertà di coscienza occupano un posto fondamentale, poiché sono alla base delle altre libertà. La difesa di altri diritti che nascono dalla dignità delle persone e dei popoli, in particolare la promozione della tutela della vita, della giustizia e della solidarietà, deve essere a sua volta l’oggetto di una reale collaborazione. Del resto, come ho avuto spesso occasione di sottolineare, stabilire relazioni cordiali fra i credenti delle diverse religioni è una necessità urgente del nostro tempo, per costruire un mondo più umano e più conforme al progetto di Dio per il creato.” Inoltre il papa ha ricordato l’ antica presenza cattolica in Iran.

“Questa comunità è realmente iraniana e la sua esperienza secolare di buona convivenza con i credenti musulmani è di grande utilità per la promozione di una maggiore comprensione e cooperazione. La Santa Sede confida nel fatto che le Autorità iraniane sapranno rafforzare e garantire ai cristiani la libertà di professare la loro fede e sapranno assicurare alla comunità cattolica le condizioni essenziali per la sua esistenza, in particolare la possibilità di avere personale religioso sufficiente e di spostarsi facilmente nel Paese al fine di garantire il servizio religioso ai fedeli.”

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