Francesco come Benedetto: battaglia contro i pedofili

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Papa Francesco prosegue sulla strada della trasparenza, tracciata irrevocabilmente da Benedetto XVI nei suoi otto anni di pontificato. L’incontro di oggi tra il Pontefice e le vittime dei preti pedofili è solo l’ultima, ennesima, lampante conferma.

La Chiesa Cattolica ha intrapreso questo percorso di verità, doloroso ma necessario, e il Papa intende portarlo a compimento. Il gesto odierno ha avuto una eco di portata mondiale, ma l’obiettivo non era quello di una facile pubblicità: si punta invece ad una vera e propria ‘redenzione’.

Una redenzione iniziata da Papa Benedetto che con coraggio non ha voluto mettere la testa sotto la sabbia. Ha invece affrontato il dramma, lo ha reso pubblico e ha combattuto la battaglia anti pedofilia senza cedere. E Papa Francesco, ereditandone il pontificato, ha proseguito con uguale determinazione.

Gli incontri con le vittime non sono tuttavia una novità. Benedetto XVI ne incontrò diversi gruppi nel corso dei viaggi apostolici. Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna, solo per citarne alcuni.

‘Io posso capire che, alla luce di tali informazioni, soprattutto se si tratta di persone vicine, uno dice: Questa non è più la mia Chiesa. La Chiesa era per me forza di umanizzazione e di moralizzazione. Se rappresentanti della Chiesa fanno il contrario, non posso più vivere con questa Chiesa’. Questa l’ammissione di Benedetto XVI in merito allo scandalo della pedofilia, nel corso dell’incontro con i giornalisti a bordo del volo che lo ha portato in Germania nel 2011. ‘Il volto della Chiesa – ebbe a dire ancora Joseph Ratzinger incontrando nel 2010 la Curia Romana – è coperto di polvere, ed è così che noi l’abbiamo visto. Il suo vestito è strappato, per la colpa dei sacerdoti’. ‘Dobbiamo chiederci – aggiunse – che cosa era sbagliato nel nostro annuncio, dobbiamo trovare una nuova risolutezza nella fede e nel bene. Dobbiamo essere capaci di penitenza. Dobbiamo sforzarci di tentare tutto il possibile, nella preparazione al sacerdozio, perché una tale cosa non possa più succedere’. E ancora, nella lettera inviata ai seminaristi a conclusione dell’anno sacerdotale, Benedetto scriveva: ‘Di recente abbiamo dovuto constatare con grande dispiacere che sacerdoti hanno sfigurato il loro ministero con l’abuso sessuale di bambini e giovani. Anzichè portare le persone ad un’umanità matura ed esserne l’esempio, hanno provocato, con i loro abusi, distruzioni di cui proviamo profondo dolore e rincrescimento’.

Parole ancora più dure sono quelle pronunciate a Londra, durante la messa nella cattedrale. ‘Esprimo soprattutto – tuonò Benedetto – il mio profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profonda guarigione e pace alle loro vite. Riconosciamo la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati; vi invito a offrirle al Signore con la fiducia che questo castigo contribuirà alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani’.

Ma non solo parole. Anche fatti. L’aggiornamento del documento sui Delicta Graviora è stato un segnale chiaro, un vero e proprio giro di vite contro i preti pedofili così come l’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale, pubblicata il 4 novembre del 2005. Da non dimenticare poi il trattamento riservato al fondatore dei Legionari di Cristo, Maciel, e l’invio di 9 visitatori apostolici in Irlanda, letteralmente terremotata dallo scandalo. E agli irlandesi Papa Benedetto si rivolse con una lettera aperta, un gesto dirompente e totalmente nuovo per la Chiesa. ‘Avete tradito – scrisse il Papa rivolgendosi ai preti pedofili irlandesi – la fiducia riposta in voi da giovani innocenti e dai loro genitori. Dovete risponderne davanti a Dio e davanti a tribunali debitamente costituiti. Avete perso la stima della gente dell’Irlanda e rovesciato vergogna e disonore sui vostri confratelli. Insieme al danno immenso causato alle vittime, un grande danno è stato perpetrato alla Chiesa e alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa’. E rivolto alle vittime Benedetto proseguiva così: ‘So che nulla può cancellare il male che avete sopportato. La vostra dignità è stata violata ed io esprimo apertamente a nome della Chiesa la vergogna e il rimorso che proviamo. Siamo tutti scandalizzati per i peccati e i fallimenti di alcuni membri della Chiesa, particolarmente di coloro che furono scelti in modo speciale per guidare e servire i giovani’.

Questa è solo una breve sintesi di quanto è stato fatto dalla Chiesa negli ultimi anni per porre rimedio allo scandalo, per purificarsi ed evitare che simili orrori non si ripetano. E Papa Francesco ereditando tutto questo si è posto in continuità, ha preso in mano il timone per portare la Chiesa fuori dalla tempesta.

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