La Santa Sede all’ONU: “La famiglia non minaccia i diritti individuali”

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Si discute anche di famiglia, alla 26esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra. E lì, l’Osservatore Permanente Silvano Maria Tomasi mette in chiaro che “la dignità e i diritti individuali non sono diminuiti dall’attenzione alla famiglia”. E per famiglia si intende la famiglia naturale, composta da padre, madre, figli. Proprio quella che, in nome dei diritti individuali, viene più di tutte messa in discussione, e persino sotto attacco. Perché il concetto di famiglia naturale, dicono, va proprio a contrastare il diritto individuale di tutti di sposarsi come vogliono, e di adottare quando vogliono, senza alcuna considerazione della sessualità, perché il sesso – dice l’ideologia del gender- si sceglie.

L’intervento della Santa Sede alle Nazioni Unite serve a rifocalizzare l’attenzione sul problema. Fedele allo stile di Papa Francesco, il nunzio non prende di punta l’ideologia del gender – che pure Papa Francesco ha definito “demoniaca” in un incontro privato con i vescovi austriaci in visita ad limina qualche tempo fa – ma mette in luce tutti gli aspetti positivi della cellula famigliare. E, soprattutto, cita la Dichiarazione dei Diritti Umani, la Giornata ONU per la Famiglia, tutte iniziative che testimoniano come a livello internazionale l’attenzione per la famiglia sia non solo riconosciuta, ma anche certificata.

Ricorda, Tomasi, i forti “dibattiti tenuti in questa camera riguardo la natura e la definizione della famiglia. Queste discussioni spesso portano gli Stati a concludere che la famiglia è più un problema che una risorsa della società”.

Ma Tomasi sottolinea che “nonostante le sfide culturali passati o anche presenti, la famiglia, in realtà, è l’unità fondamentale della società umana. Esibisce continuamente un vigore molto più grande di quello di molte forze che hanno cercato di eliminarla come un relitto del passato, un ostacolo all’emancipazione dell’individuo o alla creazione di una società più libera, egualitaria e felice”.

Tomasi però lo sottolinea con parole chiare: non solo i diritti individuali non vengono diminuiti dall’attenzione data alla famiglia, ma “al contrario, più persone trovano una unica protezione, crescita ed energia dinamica dai suoi membri in una forte e salutare famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”.

Allo stesso tempo – dice l’osservatore – “ampie prove hanno dimostrato che il migliore interesse del bambino è assicurato in una ambiente familiare armonioso nel quale l’educazione e la formazione dei bambini si sviluppa all’interno del contesto dell’esperienza vissuta con i modelli genitoriali di padre e madre”.

“La famiglia è la cellula fondamentale della società, in cui le generazioni si incontrano, amano, educano e supportano l’uno con l’altro, e si passano il dono della vita”, e per questo “la delegazione della Santa Sede sostiene fermamente che la famiglia è unità integrale e completa, che non dovrebbe essere divisa o marginalizzata”, ma deve piuttosto “essere difesa e promossa non solo dallo stato, ma anche dall’intera società”. E in entrambi i casi, c’è bisogno dell’ “impegno decisivo di ogni persona, perché è partendo dalla famiglia e dal matrimonio che si può dare una risposta completa alle sfide del presente e ai rischi del futuro”.

Sottolinea Tomasi che la strada è indicata “nei diritti umani fondamentali e le convenzioni relative ad esse che assicurano l’universalità di questi diritti e i cui valori vincolanti devono essere preservati e promossi dalla comunità internazionale”. Tra questi valori, c’è anche quello della famiglia. Un tema che sta molto a cuore a Papa Francesco, che non a caso ha voluto dedicarvi due sinodi, quello straordinario dell’ottobre di quest’anno e quello ordinario del 2015.

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