Più sobrietà. L’appello del cardinale Bagnasco

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Chi assolve un “mandato politico” deve essere “consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda”. Lo ha detto iIl cardinale Angelo Bagnasco aprendo il consiglio permanente della Cei, il primo dopo il caso Boffo. Un “passaggio amaro”, ha detto il presidente dei vescovi italiani, che “ha finito per colpire un po’ tutti noi”. In ogni caso, “anche quando annuncia una verità scomoda la Chiesa resta con chiunque amica”.

Il cardinale ha preso poi in rassegna i temi dell’attualità cari alla Chiesa cattolica: dal testamento biologico, dove chiede l’approvazione rapida di un “provvedimento” che che “possa scongiurare nel nostro Paese altre situazioni tragiche come quella di Eluana” all’immigrazione (il “rispetto della legalità e della sicurezza dei cittadini”, dice, non può essere “disgiunto” dalla “garanzia dei diritti umani”); dalla pillola abortiva Ru486 (si diffonde, sostiene l’arcivescovo di Genova “una mentalità secondo cui l’aborto stesso finisce per essere considerato un anticoncezionale”) all’Unità d’Italia (il 150esimo anniversario “deve alimentare la cultura dello stare insieme”). Non manca, nel giorno dei loro funerali di Stato, un ricordo dei sei parà uccisi a Kabul: “Questo lutto, com’era successo per la strage di Nassiriya – ha detto il cardinale – ha toccato il cuore dei nostri connazionali, commossi dalla testimonianza di altruismo e di dedizione di questi giovani quasi tutti figli delle generose terre del nostro Sud”.

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