Premio Ratzinger 2014 a Anne-Marie Pelletier e mons. Chrostowski

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Va per la prima volta a una donna il Premio Ratzinger, giunto alla sua quarta edizione. Anne-Marie Pelletier, studiosa francese di ermeneutica e di esegesi biblica, che si è anche dedicata alla questione della donna nel cristianesimo e nella Chiesa e alle relazioni tra il giudaismo e il cristianesimo, si aggiudica il prestigioso riconoscimento insieme al sacerdote polacco Waldemar Chrostowski, biblista, impegnato nel dialogo cattolico-giudaico. I loro nomi sono stati annunciati questa mattina dal cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, durante una conferenza stampa che si è svolta presso la Sala Stampa della Santa Sede. Il premio sarà consegnato da Papa Francesco nel corso di una cerimonia che si svolgerà sabato 22 novembre nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. “Il Papa emerito – ha confidato il cardinale Ruini, che lo ha incontrato circa due mesi fa – ha tutt’ora un vivissimo interesse per le problematiche teologiche” e il premio a lui intitolato segue tre interessi principali: la teologia fondamentale, la Scrittura e la patristica. “Non sempre viene assegnato a studiosi di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI – ha precisato Ruini – ma a studiosi il cui pensiero sia in consonanza con quello del Papa emerito”.

Nata a Parigi nel 1946, Anne-Marie Pelletier insegna da parecchi anni Sacra Scrittura ed Ermeneutica biblica allo Studio della Facoltà Notre Dame del Seminario di Parigi. Fino al 2013 ha avuto anche l’incarico di insegnamento della Bibbia all’Istituto Europeo di Scienze delle Religioni. “Una personalità di forte rilievo nel cattolicesimo francese contemporaneo – l’ha definita il cardinale Ruini –, che unisce a un meritato prestigio scientifico e a una grande e versatile vivacità culturale, un’autentica dedizione a cause assai importanti per la testimonianza cristiana nella società”. Monsignor Waldemar Chrostowski è nato nel 1951 a Chrostowo, in Polonia. Ordinato sacerdote nel 1976, insegna dal 1987 alla Facoltà di Teologia dell’Accademia di Varsavia, e in varie altre università e seminari. “Particolarmente benemerito nella formazione di docenti e ricercatori”, ha detto di lui il cardinale Ruini, “è anche un infaticabile e apprezzatissimo divulgatore della conoscenza della Bibbia, attraverso corsi di formazione, esercizi spirituali, pellegrinaggi. È impegnato inoltre nel dialogo cattolico-giudaico e polacco-giudaico. Unisce dunque al rigore scientifico la passione per la Parola di Dio, il servizio alla Chiesa e la sollecitudine per il dialogo interreligioso”.

Si allunga così l’albo d’oro del premio Ratzinger, che nel 2011 è andato a Manlio Simonetti, professore emerito di Storia del Cristianesimo, al sacerdote e teologo spagnolo Olegario González de Cardedal e all’abate cistercense Maximilian Heim; nel 2012 al filosofo francese Rémi Brague e al teologo americano Brian E. Daley, gesuita; nel 2013 al biblista anglicano Richard Burridge e al teologo tedesco Christian Schaller.

Durante la conferenza stampa di oggi è stato anche presentato il Convegno di alto valore scientifico che si terrà presso la Pontificia Universidad Bolivariana di Medellín, in Colombia, il 23-24 ottobre 2014, sul tema “Il rispetto per la vita, cammino per la pace”. Secondo il presidente della Fondazione Ratzinger, monsignor Giuseppe Antonio Scotti, è un titolo “assolutamente importante e profetico”, considerando la realtà che sta vivendo la Colombia, afflitta da oltre 50 anni di conflitto interno. Le recenti elezioni presidenziali, con la riconferma del presidente Juan Manuel Santos, lasciano tuttavia sperare in un futuro più sereno.

Si tratta del quarto Convegno promosso dalla Fondazione Ratzinger, dopo quello di Bygdoszcz (Polonia) nell’ottobre del 2011, che aveva per titolo Pellegrini della verità, pellegrini della pace e si prefiggeva di accompagnare, nel mondo universitario, il pellegrinaggio di Benedetto XVI ad Assisi, nel XXV dell’incontro di preghiera per la pace promosso da Giovanni Paolo II; quello di Rio de Janeiro (Brasile) nel 2012, sul tema Cosa fa sì che l’uomo sia uomo, che aveva sullo sfondo il viaggio del Papa in Brasile per la GMG, mentre l’anno scorso è stata la volta dell’Italia. Nell’ottobre 2013 a Roma, presso l’università Lateranense, si è offerto un contributo scientifico a conclusione della trilogia su Gesù di Nazaret: I Vangeli: storia e cristologia. La ricerca di Joseph Ratzinger.

Nel complesso, i tre Convegni hanno visto protagonisto 275 università di ogni continente e oltre 1600 fra docenti e studenti. “Come nei precedenti Convegni – ha notato monsignor Scotti –, anche qui saranno attivamente coinvolte le università del Paese e del continente, oltre alla Chiesa locale e alle realtà civili e politiche”.

L’ambasciatore di Colombia presso la Santa Sede, Germán Cardona Gutiérrez, ha richiamato nel suo intervento “la forza delle idee e la solidità delle argomentazioni” del Papa emerito Benedetto XVI, sottolineando il valore della promozione della cultura della pace e della non violenza, soprattutto nell’attuale contesto socio-politico, nel quale sono numerose le minacce contro la vita umana e soprattutto contro le persone più deboli” e ha rivolto ai presenti un simbolico “Benvenuti!” a Medellín, “la città dell’eterna primavera”.

Infine un aggiornamento sull’Opera omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, da parte del direttore della Libreria Editrice Vaticana don Giuseppe Costa: “Nei prossimi 6-8 mesi, pubblicheremo due nuovi titoli: il secondo volume degli scritti cristologici e quello dedicato ai testi sul Concilio Vaticano II”.

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