Nuova sede delle Acli a L’Aquila. Continua l’impegno del post-terremoto

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Si chiamerà “Casa Acli” e sarà una grande «Casa della solidarietà». Una struttura polivalente in grado di ospitare i diversi servizi che fanno capo alle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, ma soprattutto «uno spazio di socialità per gli abitanti dell’Aquila», un luogo di incontro per le famiglie, di ascolto, di supporto formativo e psicologico. «Perché costruire relazioni – dicono le Acli – è importante quanto costruire case».

Di questo progetto e delle altre iniziative di solidarietà promosse in seguito al terremoto del 6 aprile hanno parlato oggi le Acli, riunite oggi eccezionalmente all’Aquila con la propria Presidenza nazionale per l’inaugurazione ufficiale della nuova sede dell’associazione, in via Carducci 30, nel quartiere di Pettino, che ospiterà i servizi del Patronato, del Caf e della Fap, la federazione anziani e pensionati delle Acli. La vecchia sede, infatti, in Via Arco dei Francesi, è in piena zona rossa, dunque tutt’ora inagibile e inaccessibile.

In questi mesi, dunque, Caf Acli e Patronato Acli hanno potuto operare sul territorio aquilano grazie a tre camper mobili (uno messo a disposizione dalle Acli siciliane) girando per le tendopoli e i centri commerciali. Il Caf destinerà alle Acli aquilane una parte dei ricavi nazionali maturati quest’anno dalla campagna fiscale nazionale. Il Patronato Acli pubblicherà un tabloid che verrà distribuito nelle tendopoli e che tratterà quanto necessario sapere sulle normative e i decreti post-terremoto. Le notizie verranno diffuse anche grazie un sistema di sms che verranno inviati ai circa 2000 contatti telefoni raccolti in questi mesi.

Nel frattempo, sulla base dell’esperienza maturata in occasione del terremoto del ’98 nelle Marche e in Umbria, un protocollo di intesa è stato stipulato tra le Acli e la Caritas italiana per fornire ulteriore supporto alla popolazione, mettendo insieme risorse e competenze. Ad agosto, dal 24 al 31, si svolgerà invece il secondo campo estivo organizzato a Pesaro dai Giovani delle Acli e dal Cta (Centro turistico Acli), destinato ai ragazzi aquilani che vivono nelle tende. Il primo campo si è svolto i primi di luglio, sempre a Pesaro.

Numerosissime le iniziative di raccolta fondi – feste, concerti, gemellaggi, gare sportive – avviate autonomamente dai diversi soggetti delle Acli, oltre ai due conti correnti attivati da subito dall’associazione a livello centrale. “La notte italiana per l’Aquila” promossa a Francoforte dalle Acli tedesche. La colletta dei circolo di Reggio Emilia per le attrezzature didattiche necessarie alle scuole danneggiate. Il comitato regionale veneto dell’Unione sportiva Acli, che ha deciso di “adottare” il circolo storico “Acli Fanin”, il più antico dell’Aquila e d’Abruzzo, per aiutarlo a riaprire il prima possibile.

«Ripartire dai circoli» è del resto la parola d’ordine delle Acli aquilane e abruzzesi, che esprimono la necessità di «lavorare per ricostruire un tessuto sociale che ad oggi manca completamente». In questa direzione si inserisce il progetto «ambizioso» della Casa della solidarietà delle Acli, come spiega il presidente nazionale Andrea Olivero: «Abbiamo già avviato le procedure per l’individuazione di un’area preposta ad accogliere le prime strutture che ospiteranno “Casa Acli”, a partire da un prefabbricato già donato da privati al nostro dipartimento welfare. Destineremo a questo progetto i soldi pervenuti ai nostri conti correnti e parte delle risorse assegnate alle Acli dal 5 per mille. L’idea non è solo quella di fornire servizi, ma soprattutto quella di creare un luogo dove si possa riscoprire la bellezza del vivere insieme. Costruire relazioni, costruire comunità è importante quanto costruire case».

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