Nuova luce alle pitture delle catacombe di Marcellino e Pietro grazie all’Azerbaijan

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É stata molto più di un visita di cortesia  quella diMehriban Aliyeva, Presidente della fondazione azerbaijana Heydar Alieyev, nelle catacombe romane dei SS. Marcellino e Pietro ad duas lauros sulla via Casilina. L’occasione è stata la presentazione dei risultati dei restauri finanziati dalla fondazione presieduta dalla Aliyeva  che hanno recuperato alcuna parti delle pitture delle catacombe. 87 ambienti affrescati che hanno ripreso vita grazia ad un paziente lavoro di pulitura e conservazione. Tutto era iniziato nel 2012 con la firma di un accordo tra la fondazione Heydar Alieyev e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

Nello scorso mese di gennaio sono stati conclusi gli interventi nei seguenti ambienti, collocabili cronologicamente nell’arco del IV secolo: il cubicolo di Susanna e del fossore, la fossa di Daniele, l’arcosolio del banchetto di Sabina e l’arcosolio di Orfeo. Al momento, grazie alla seconda tranche di finanziamenti, si sta procedendo al restauro del cubicolo della Madonna con due Magi. I risultati davvero incoraggianti del primo gruppo di restauri appena conclusi si devono anche all’utilizzo, da parte di restauratori estremamente qualificati, sotto la direzione tecnico-scientifica dei responsabili della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, delle tecniche conservative più avanzate, prima fra tutte la pulitura con il laser, che ha consentito la rimozione di tenacissime patine nerastre, resistenti a tutte le tecniche più tradizionali di pulitura. Nelle vicinanze delle catacombe dei santi Pietro e Marcellino  doveva sorgere anche la basilica che ospitò il corpo di Elena, la madre dell’ imperatore Costantino. Un complesso ricchissimo, con rendite maggiori di quelle di San Pietro in Vaticano. Già a metà del 1500 veniva considerato dagli studiosi “uno delli più grandi et ampli e più magnifici di quanti habbiamo veduti”.6_Arcosolio di Sabina _Dopo_Restauro

Il fascino di questo complesso catacombale è dato dalla grande quantità di pitture. Alcune  risalgono addirittura al III secolo dell’era cristiana, altri raccontano il graduale processo di cristianizzazione di un complesso funerario estremamente ricco ed eloquente della storia dell’arte tardoantica.

Entro il 2015 si prevede di concludere la campagna di restauri nel complesso ad duas lauros, oggetto di grandi interventi di valorizzazione sia per quanto riguarda le catacombe, sia per quanto riguarda il loro eccezionale sopratterra, caratterizzato dalla mole maestosa dei Mausoleo dell’Augusta Elena, oggetto di recupero da parte della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, il tutto in vista di una fruizione sempre maggiore da parte del pubblico. 4_Fossa di Daniele_Dopo_Restaurob

In questo circuito virtuoso di promozione, il contributo della fondazione Heydar Alieyev, frutto della sensibilità, della generosità e dell’instancabile operosità della Presidente, Signora Mehriban Aliyeva, si pone come un’operazione audace e lungimirante, frutto di una visione moderna secondo cui i beni culturali devono essere intesi come patrimonio comune dell’umanità in senso ampio e senza limiti geografici, religiosi e culturali, e come tali protetti e valorizzati. Sarà perciò estremamente opportuna l’occasione della visita per esprimere, per quanto si sta realizzando nelle catacombe dei SS. Marcellino e Pietro, il più sentito ringraziamento alla Signora Mehriban Aliyeva da parte di Sua Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi, a nome della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e, più in generale di quanti amano i beni culturali, nell’auspicio che la collaborazione posta in essere nel complesso ad duas lauros, possa proseguire ancora nel vastissimo e stimolante terreno della cultura.

Le catacombe saranno visitabili tutti i sabati e le domeniche. Le indagini archeologiche presso questo sito cominciarono sin dagli anni ’90 del secolo scorso e permisero di portare alla luce un santuario martiriale affrescato con pitture medievali successive, ed un enorme giacimento di deposizioni sistemate in camere sotterranee.

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