Il papa: da San Paolo al Curato d’Ars il modello per i sacerdoti

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Si chiude un anno e se ne apre un altro. Da San Paolo, il cui anno tematico si chiude questa sera con i Primi Vespri celebrati del papa nella basilica ostiense, e si è aperto la settimana scorsa quello dedicato ai sacerdoti. Benedetto XVI lo ha ricordato a mezzogiorno ai fedeli che con lui ahno recitato in piazza San Pietro la preghiera dell’ Angelus.


L’Anno paolino è stato “un vero tempo di grazia in cui- ha detto-mediante i pellegrinaggi, le catechesi, numerose pubblicazioni e diverse iniziative, la figura di san Paolo è stata riproposta in tutta la Chiesa e il suo vibrante messaggio ha ravvivato ovunque, nelle comunità cristiane, la passione per Cristo e per il Vangelo. “ Poi lo sguardo al prossimo anno sacerdotale , appena iniziato in occasione dei 150 anni della morte del santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney. “Qual è la finalità dell’Anno Sacerdotale? Si chiede il papa. “Come ho scritto nell’apposita lettera che ho inviato ai sacerdoti, esso intende contribuire a promuovere l’impegno di interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi. L’apostolo Paolo costituisce, in proposito, un modello splendido da imitare non tanto nella concretezza della vita – la sua infatti fu davvero straordinaria – ma nell’amore per Cristo, nello zelo per l’annuncio del Vangelo, nella dedizione alle comunità, nella elaborazione di efficaci sintesi di teologia pastorale.”

Un evidente legame tra i due santi che sono esempio per l’ oggi. “ Il presbitero deve essere tutto di Cristo e tutto della Chiesa-ha detto il papa- alla quale è chiamato a dedicarsi con amore indiviso, come uno sposo fedele verso la sua sposa.” Nel pomeriggio alla 18.00 il papa si reca nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma per la celebrazione del Vespro della Festa dei Santi Pietro e Paolo.

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