Il Papa al Consiglio per l’Economia: “La riforma della Curia per meglio servire la missione di Pietro”

Condividi su...

La riforma della Curia, Papa Francesco la spiega così, incontrando i membri del neonato Consiglio per l’Economia: “Una nuova mentalità di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni della Santa Sede”. Riunitisi per la prima volta in Vaticano per definire i loro statuti, i quindici membri del Consiglio (otto cardinali, sette laici) sono stati ricevuti da Papa Francesco. Il quale ha sottolineato l’importanza del Consiglio stesso nella sua idea di riforma della Curia Romana.

Perché il Motu Proprio Fidelis dispensator et prudens con il quale è stato istituito il Consiglio “sottolinea – dice il Papa – la missione molto rilevante di questo atto: la consapevolezza della Chiesa della sua responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni alla luce della sua missione di evangelizzazione, con particolare premura verso i bisognosi. Non dobbiamo uscire da questa strada. Tutto, trasparenza, efficienza. Tutto per questo scopo. Tutto è per questo”.

Il Motu Proprio aveva istituito anche la Segreteria per l’Economia (e il Consiglio “svolge la sua attività in rapporto stretto con la Segreteria”, dice il Papa) e l’Ufficio del Revisore generale. Quest’ultimo ancora non è stato delineato, e c’è chi pensa che convergerà in questo ufficio la Prefettura degli Affari Economici, che per molte funzioni si trova ad essere ora un doppione della Segreteria per l’Economia.

I cambiamenti nella struttura economica per Papa Francesco sono destinati a permettere alla Chiesa di svolgere al meglio la propria missione, che è quella di aiutare il prossimo. E per questo, i cambiamenti nella struttura economica “rispecchieranno – dice – il desiderio di mettere in atto la necessaria riforma della Curia romana, per meglio servire la Chiesa e la missione di Pietro. Questa è una sfida notevole, che richiede fedeltà e prudenza. Il percorso non sarà semplice e richiede coraggio e determinazione”.

Un percorso di riforma economico amministrativa che Papa Francesco ha portato avanti stabilendo prima una commissione (interna) sull’Istituto delle Opere di Religione (la cosiddetta CRIOR), e poi una commissione (esterna) per la riorganizzazione della struttura economica finanziaria della Santa Sede (la COSEA). Quest’ultima commissione esterna, i cui lavori sembrano essere avviati alla conclusione così come quelli delle costose società di consulenza esterne chiamate a consigliare vari uffici vaticani, ha subito una sorta di trapianto, dato che diversi dei suoi membri sono stati cooptati come membri laici del neonato Consiglio per l’Economia.

Il quale – sottolinea il Papa – “svolge un ruolo significativo in questo processo di riforma. Ha il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie di queste amministrazioni.” E se il Consiglio rappresenta la Chiesa universale, il Papa vuole anche sottolineare che “i laici sono membri a pieno titolo del nuovo Consiglio: non sono membri di seconda classe no! Tutti sullo stesso piano. Il lavoro del Consiglio è di grande peso e di grande importanza, e offrirà un contributo fondamentale al servizio della Curia romana e delle varie amministrazioni della Santa Sede”.

Presieduto dal cardinal Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, il consiglio è composto dai cardinali: Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di Lima), Daniel N. DiNardo (arcivescovo di Galveston-Houston), Wilfrid Fox  Napier (arcivescovo di Durban), Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di  Bordeaux), Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di Citta’ del Messico), John Tong Hon (vescovo di Hong Kong) e Agostino Vallini (vicario del Papa per la diocesi di Roma). A eccezione dei cardinali Marx, DiNardo e Ricard, tutti gli altri porporati erano già membri del Consiglio cardinalizio per lo studio dei problemi organizzativi  ed economici della Santa Sede che ha cessato di esistere perché sostituito da questo nuovo organismo voluto da Papa Francesco.

I sette laici sono l’economista maltese Joseph F. X. Zahra, che  avrà il ruolo di vicecoordinatore, già nominato da Papa Francesco presidente della Commissione referente di studio e di indirizzo
sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede; Jean-Baptiste de Franssu (Francia), Enrique Llano Cueto  (Spagna), Jochen Messemer (Germania), George Yeo (Singapore), tutti  già membri della commissione per la riforma economica del Vaticano
nominata da Bergoglio. New entries, invece, l’italiano Francesco  Vermiglio e il canadese John Kyle.

Partecipano ai lavori il Segretario di Stato Pietro Parolin e il Prefetto della Segreteria per l’Economia George Pell, che il Papa ha ringraziato “per il suo sforzo, il suo lavoro, anche per la sua tenacia di rugbyer australiano”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50