I viaggi dei Papi Santi

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Anche se i viaggi apostolici internazionali, così come li conosciamo oggi, iniziano con Paolo VI – che il 4 gennaio 1964 si reca in Terra Santa – in realtà è Giovanni XXIII il primo Pontefice ad andare oltre il confine geografico del Lazio, compiendo il suo primo ed unico viaggio apostolico. 

L’evento storico si svolge il 4 ottobre 1962, le mete sono Loreto ed Assisi: alla vigilia del Concilio Vaticano II (l’avvio ufficiale dei lavori porta la data dell’11 ottobre), infatti, Papa Roncalli vuole con il suo pellegrinaggio “porre il suggello alle preghiere che in tutto il mondo si sono elevate a Dio per il Concilio e vuole anche simboleggiare il senso del cammino della Chiesa, Luce delle genti”.

Alle 6.30 del 4 ottobre 1962, dunque, il Papa parte dalla Stazione ferroviaria del Vaticano, con un treno presidenziale italiano. Sono al suo seguito il Cardinale Decano Eugène Tisserant e il Segretario di Stato Amleto Cicognani, insieme ad altri presuli dell’Anticamera pontificia. Alla stazione di Roma Trastevere, sale a bordo anche una Missione speciale del governo italiano, guidata dall’allora Presidente del Consiglio, Amintore Fanfani. A Loreto, invece, ad accogliere il Papa c’è il Capo dello Stato, Antonio Segni.

Lungo il percorso, alle stazioni di Orte, Nami, Terni, Spoleto, Foligno, Fabriano, Iesi e Ancona, la folla acclama il passaggio del “treno del Papa”.

Giunto a Loreto, Giovanni XXIII sosta in preghiera nella Santa Casa e poi, rivolgendosi ai fedeli riuniti nel Santuario, pronuncia un discorso in cui si sofferma su tre concetti: incarnazione del Verbo, famiglia e lavoro. “Il congiungimento del cielo con la terra, che è lo scopo della incarnazione e della redenzione, in concreto è lo scopo anche del Concilio Ecumenico, che vuol estenderne sempre più il raggio benefico, in tutte le forme della vita sociale”, dice Papa Roncalli riguardo al primo punto. Della famiglia, invece, sottolinea che essa “è il primo esercizio di vita cristiana, la prima scuola di fortezza e di sacrificio, di dirittura morale e di abnegazione. Essa è il vivaio di vocazioni sacerdotali e religiose, e anche di intraprese apostoliche per il laicato cristiano; il Concilio Ecumenico vorrà essere anche per questo un solenne richiamo alla grandezza della famiglia, ed ai doveri ad essa inerenti”. Infine, riguardo al lavoro, Giovanni XXIII evidenzia che “ci può essere un lavoro esclusivamente intellettuale, che deve per altro sostenersi sulle forze fisiche dell’uomo. Ma non c’è un lavoro puramente materiale: il soffio dello spirito, con cui Dio ha impresso nell’uomo la sua immagine e somiglianza, deve vivificare tutto quanto procede dall’uomo: gli strumenti dell’agricoltura, le macchine mirabili della tecnica, gli strumenti della acuta ricerca. Diversamente la materia potrebbe prevalere sull’uomo, e togliergli il dominio sulle leggi stesse che egli è riuscito a scoprire”.

Ad Assisi, nel giorno della memoria liturgica di San Francesco, Papa Roncalli pronuncia un secondo discorso, parlando dalla cattedra della Basilica Inferiore del Sacro Convento. Tre i voti che il Pontefice affida al “Santo Poverello”: uno per “la città santa di Assisi”, affinché possa “offrire alle genti lo spettacolo di una fedeltà alla tradizione cristiana, che sia anche motivo di vero ed intramontabile onore”; un secondo per “l’Italia diletta”, perché sappia “accogliere con sommo rispetto ed amore  le genti tutte dell’universo”; un terzo, infine, per “i popoli tutti dell’antico e del nuovo mondo”, affinché  sappiano “leggere nel libro di Dio la comune missione di civiltà e di pace cui Egli li ha predestinati”.

Con l’elezione di Giovanni Paolo II al Soglio pontificio, i viaggio apostolici diventano una vera e propria “cifra stilistica” del magistero. Karol Wojtyla diviene, così, “il Papa pellegrino” che gira il mondo per annunciare il Vangelo, per confermare i fratelli come Padre e come Pastore.

In 26 anni di pontificato, Giovanni Paolo II ha compiuto 104 viaggi internazionali visitando un totale di 129 nazioni diverse e 617 città. Durante questi viaggi ha pronunciato un totale di 2.382 discorsi e ha percorso 1.162.615 chilometri. Oltre a questi viaggi internazionali il Santo Padre ha realizzato 146 viaggi per l’Italia nella quale ha visitato 259 località e ha pronunciato 906 discorsi.

Il primo viaggio apostolico internazionale del Santo Padre fu dal 25 gennaio al 1.mo di febbraio dell’1979, a Santo Domingo, Messico e Bahamas per inaugurare i lavori della III Conferenza dell’Episcopato Latinoamericano a Puebla (Messico), e l’ultimo dal 14 al 15 agosto del 2004, al Santuario di Nostra Signora di Lourdes (Francia), in occasione del 150° anniversario della promulgazione del Dogma dell’Immacolata Concezione. Il viaggio numero 100 fu realizzato in Croazia in giugno del 2003.

Il primo viaggio apostolico in Italia, invece, si svolse il 26 agosto 1979 in Veneto, in occasione dell’anniversario dell’elezione al Soglio Pontificio di Giovanni Paolo I. L’ultimo viaggio italiano, infine, vide Karol Wojtyla a Loreto il 5 settembre 2004.

Il viaggio di maggiore durata fu quello realizzato dal 18 novembre al 1 dicembre 1986 in Bangladesh, Nuova Zelanda, Australia ed Isole Seichelles ed il più breve quello realizzato in Bosnia-Erzegovina nel giugno del 2003, un viaggio di appena 12 ore.

Dei 104 viaggi missionari, 61 sono stati in Europa nella quale ha visitato 39 paesi, 22 nel continente americano, visitando 16 paesi dell’America Centrale, 10 in America Meridionale e 3 in America Settentrionale, 14 nel continente africano nel quale ha visitato 42 paesi, 13 in Asia visitando 17 paesi e in tre occasioni è stato in Oceania visitando 6 paesi.

I paesi più visitati sono stati: Polonia in 9 occasioni (1979) 1983, 1987, 1991, 1991, 1995, 1997, 1999, 2002; Francia 7 volte (1980) 1983, 1986, 1988, 1996, 1997, 2004; Stati Uniti in 5 occasioni (1979) 1981, 1984, 1987, 1993, 1995; Messico 5 volte (1979) 1990, 1993, 1999, 2002; Spagna 5 volte ((1982) 1984, 1989, 1993, 2003; Brasile 4 volte (1980) 1987, 1989,1997; Portogallo 4 volte (1982) 1083, 1991, 2000; Svizzera 4 volte (1982) 1984, 1985, 2004, e Germania, Austria, Canada, Guatemala, Kenya e Repubblica Dominicana che ha visitato in tre occasioni ognuno.

I pellegrinaggi papali non coincisero sempre con i Paesi di maggioranza cattolica: Giovanni Paolo II si è avvicinato a Paesi come la Mongolia o l’Azerbaijan, a minoranza cattolica. Storico anche il viaggio a Cuba nel 1998. Inoltre, in vista del prossimo viaggio di Papa Francesco in Corea (14-18 agosto 2014), ci sembra utile ricordare che Giovanni Paolo II si recò nel Paese due volte: la prima nel 1984 e la seconda nel 1989.

Tra questi viaggi realizzò anche alcuni pellegrinaggi giubilari come quello realizzato nel 2001 in Grecia, Siria e Malta “sulle orme di San Paolo Apostolo”, il pellegrinaggio al Monte Sinai nel 2000 e la storica visita in Terra Santa, sempre nel 2000.

Alcuni di questi viaggi internazionali avevano come obiettivo giornate speciali come le Giornate Mondiali della Gioventù che si celebrarono a Buenos Aires, in Argentina (1987); Santiago di Compostela, Spagna (1989); Czestochova, Polonia (1991); Denver, Usa (1993); Manila, Filippine (1995); Parigi, Francia (1997), Roma, Italia durante il giubileo dell’Anno Santo 2000 e Toronto, Canada (2002).

Sono stati importanti anche gli Incontri Mondiali della Famiglia che cominciarono nell’1994 in occasione della proclamazione da parte delle Nazioni Unite dell’anno internazionale della Famiglia. Il primo incontro si tenne a Roma nell’1994, il secondo a Rio di Janeiro nel 1997, il terzo di nuovo a Roma per il Giubileo delle Famiglie durante l’anno 2000 e il quarto a Manila nel 2003, ma in questo non partecipò direttamente il Santo Padre.

Il totale dei km percorsi da Giovanni Paolo II durante i suoi viaggi supera 1.200.000 km, pari a 30 volte il giro del mondo e 3 volte la distanza tra la Terra e La Luna.

Fonte: Sedoc- Radio Vaticana

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