Via Crucis, il Papa: ‘Sarà l’amore e non il male ad avere l’ultima parola’

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Una folla orante e raccolta con le fiaccole accese ha partecipato alla tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo presieduta da Papa Francesco al Colosseo, che ha seguito tutto il rito dalla terrazza del Palatino.

Le meditazioni quest’anno – lette tra gli altri dall’attrice Virna Lisi – sono state affidate dal Pontefice all’Arcivescovo di Campobasso-Bojano Mons. Giancarlo Maria Bregantini che – nel corso delle 14 stazioni – ha ripercorso il Calvario di Gesù ‘riproponendolo’ nel mondo di oggi: crisi economica, disoccupazione, immigrazione, droga, sfruttamento della prostituzione, violenza contro le donne, dittatura del denaro, speculazione finanziaria, dramma delle carceri, malattia, cultura dello scarto e spreco della vita.

Di fronte a tanto dolore la risposta sta – osserva Mons. Bregantini – nella misericordia e nel perdono di Dio, in Cristo incarnato per amore. Ma anche nell’accoglienza e nella solidarietà umana, nella pietà e nell’amore, così come è dimostrato dall’atteggiamento della Veronica, di Simone di Cirene e delle donne di Gerusalemme.

A portare la croce il Cardinale Vicario Agostino Vallini, un operaio, un imprenditore, uno straniero, dei ragazzi di una comunità di recupero, delle persone senza fissa dimora, una famiglia, dei carcerati, due donne, due malati, due bambini, due anziani, due frati della Custodia di Terra Santa e due religiose.

Al termine della Via Crucis il Papa ha preso la parola ricordando che la ‘Croce è pesante come la morte delle persone care, ma è anche una croce gloriosa come l’alba di una notte lunga che raffigura Dio, più grande delle nostre iniquità e dei nostri tradimenti’. ‘Nella croce – ha aggiunto Papa Bergoglio – vediamo la mostruosità uomo quando si lascia guidare dal male, ma vediamo anche la misericordia di Dio che ci tratta non per i nostri peccati ma secondo la sua misericordia’. ‘Attraverso la croce – ha detto ancora Francesco – vediamo quanto siamo amati eternamente da Dio, di fronte alla croce vediamo che siamo figli e non cose. Il male non avrà l’ultima parola, ma l’avrà l’amore, la misericordia e il perdono’. ‘Ieri – ha concluso il Papa – ero morto con Cristo, oggi sono risorto con Lui. Tutti insieme ricordiamo i malati, gli abbandonati sotto il peso della croce affinchè trovino sotto la croce la forza dell’amore, della speranza, della risurrezione e dell’amore di Dio’.

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